i6o DE’ FATTI VENETI Già non potendo chi fi trouanel mezzo di procellofa tempe-ila,fe non rimetter fi perla fua cercata faìuezza alladifcretion de Veneti, anche la República fu con quello eiempio coftretta à fecondar l’inflanze, egl’impulfi di Giulio in queilo fuonuouo 7odP-n£'- Penfieroc^^ Genoua. RaiTegnò dodeci delle fue Galee al Capi- tolamoCa- taniatodi Girolamo Contarmi. La Santità fua,aggiunfene altre tZnoCa' ^Ue delle proprie, cófignadole à Girolamo Doni,e Ottauian Fre-gofo ,ambiGenouefi fuorufciti, econgiuntefia Ciuità Vecchià tutte infierne » concertarono di ritrouarfi in vifta di Genoua nel tempo ifteffo,che Tefercito, guidato da Marc’Antonio Colonna, edincaminatofi per terra,haueifè potuto aneli egli opportuno ri-trouaruifi . Tanto nondimeno fi fconciarono , eriufeironodif-pari, e fallaci gli appuntamenti, che trafpiratone alcun’inditio dentro alIaCittà,laritrouaronoi Veneti per Mare, egliEccle-fiaftici per terra, così bene preparata allarmi, che tutti conuen-nero addietro ritornarfene . Dolfe in eiiremo al Contarini di ef-effettTpe0. ièrfi tant’oltre condotto , fenza meno hauer potuto far’efperi-ró- mento della fua fortuna . Volle cimentarfi in qualche altra Im-prefa,edeliberoIIa, viaggiando, fopra Portofino , accollando- li contavi- ui T Armata. Ma nè anche quello potè felicemente fortirgli per ^a Prùna cagione di Genoua. Scopertone quei di dentro da lungi il pericolo, e goduto il commodo dialleilirfi à tempo, maltrattarono con le artiglierie, e co moichetti le Galee ; vcci-nattat^f fero gli huomini ; reilouui morto trà gli altri da colpo di Canno- & wi/o- ne Francefco Bollani, Gouernatore di vna, e trouatofi in tal VefcoBoi- guifa il Contarmi violentato à cedere , ritornò in Golfo , & all" e\"¡toma Armata , fconcertato e mal contento . Così niente bene riufeiti in Golfo, al Papa,nqg!i offici; prima,né gli attentati dopo intra preli, e au-mentandofi ogni giorno ftrepitofamente le voci, che foife il Rè ti. di Francia in procinto di paflarei Monti,cominciò à temerne vn’ TnlivTpa a^tra V( ^ mitigare quel? ’inferuorato fdegno , per cui sera del Uè di ' deliberato di fcacciare interamente dalla Prouincia la Maeftà jì"rancia. ^ e x'inueílire la República di quanto l'haueua ingiullamen-te tolto. Per più atterrirlo, e difanimarlo ancora , gli peruenne dall’Vngheria vn’auuifodi non ifprezzabile importanza . Era colà pattato il Nuntio, c’hauea già Celare licentiato dalla Dieta, e quiui trouatofi anche Pietro Pafqualigo, mandatoui dalla República , fi erano affaticati amendue pretto quel Rè Vladislao , acciochefidichiaraifecontraiiRèdi Francia ,ò almeno fi con-ieruaffe in vn’indifferente neutralità . Mà più d etti haueuano già potuto con quelPrencipe due Ambafciatori, l’vnodiMaf-fimiliano , l’altro di Luigi , capitatiui ancor’eglino all’oggetto fteiTo di guadagnarlo infauore . Gli fecero ambidue lar- ghiffime