?o8 DE FATTI VENETI rimofTì dallo fpurioCóciIiaboIo,fi fofsero humiliati al Laterane-fe;e per fecondo pattò, ad oggetto di guadagnare in ogni modo la Maettà Sua, rinuettì della facra Porpora li Cardinali, dal Prede-ceiTore medettmo già fpogliati.Setitofi àlufingare in quefta obligante maniera il RèLuigi,moItodilettottène,eperIa ttimata a-micitia delPapa,e perche,minacciato più ièmpre dall’Armate In-glefi, conueniua non più penfare all’Italia, per allora almeno. Mafe hauea intraprefo Leone dicoltiuare con talifoauità il Rè di Francia, non già viaua con la República fimili dolcezze. Era ella,dopo vuotataiì la Prouinciadi Francefi,rimaiìa,fenza rio alla ¡{n- quell’appoggio, derelitta,e fola. Hauea nelle¡vifcere del proprio pubiua. £tato j'ef¿rcit0 di Spagna ; Hauea già conuenuto ritirare le fue gentiinTreuigi,e inPadoua; ondecrefcendoil defideriodi più offendere colui,che non s ama, più ch’egli crefce in debolezza, vi s’inferuorò maggiormente il Papa, e Io comprouò anche pretto con publica dimottratione, poiché ordinò àTroilo Sauello, eà Mutio Colonna, che fi partittero da Bologna con le loro Compagnie di Caualleria, & andattero à congiugneriìcon l’eiercito Fa 'finire Spagnuolo del Vice Rè.TaIi,e tante aggiunte auueriìtà infattidi-tiaivñt*' uano altamente quetti Senatori. Erauileprefenti, grauiiTimele Kè- preuedute future; onde no più ièppero,fenon ricorrere à ie ttef-lì. Per armar più ièmpre Padoua,eTreuigi, e per ammaifare vn Ei*i#*- buon corpo di efercito , che anco all’occattoni vfcir poteife in hhcs iar- Campo aperto, haueanottipendiato nella Romagna molta Fanteria ;attòldate più Copagnie di Caualli Oltramarini, ed eftendé-do le prouifionietiadiofu’I mare,commifero à Vincenzo Cappel- lo, Proueditore dell’Armata, che, chiamate à fe le Galee di Candía, le accompagnaife alle fue ; che le rinforzale à Zara di huo-minidaremo ,e fi prepararte di andar con effe, e con vna buona fquadra di grotti Vafcelli, à trauagliare la Puglia , giàches'era con tanto ingiufto rigore dichiarato il Rè Ferdinando di Spagna nemico . Ma fi come confultatoiì poimegliodal Senato queft* vltimo punto , gli parue per allora di fofpenderlo , così già non ritardò nelle due Città gli più maificci rinforzi. Già inTreuigi, con le prenarratemilitie, s era trasferito Gio: PaoloBaglione, e»:Paolo il qualcda che il lafciammo , haueua, dopo la Terra, anche iupe-SfííSi»- rata la Fortezza di Legnago . In Padoua , trouauafiI‘Aluiano gfffi» con altri Capitani fubordinati, e i due, già detti , VenetiProue-di ditori. Volontari; fi conduttero colà pur’anco quatrocento di uina¿°. Patriti;, e Cittadini, con qualche feguito loro particolare, imitando quelli,che haueuano fitto meriteuolmete Io ttetto nelle pattate occafioni. Se le mandarono in apprettò dell’altre genti, eftratte dall'Italia, edaquettoPopolodi Venetia ,con buon nume-