y66 DE’ FATTI VENETI Parma. Volendo perciò rimediarui la Maeftà Sua, diede di mano al rigore, ordinando efpreilamente vna generale inquifitione* Ma procedette da quei fconuoglimenti ciò, che da troppa gagliarda medicina fouente fcaturifce. Tutte quelle Prouincie, le con °ran <3Lia^ formano vn corpo di diciafette, fene querelarono à Mar-tumuitu gherita con indolente, egrauefcrittura . Pretefo infranti i loro priuilegi, principalmente nella libertà delia confcienza, e ne ri-chiederono iJmantenimeto.Sopraprefa effa da tale dimanda,ma-nifefto principio di ribellione, fubito ne fcriife al Rè fratello -, Ma prima,che ne riceueffe le rifpofte, conuocatafi vna Dieta de’ principali di quegli Stati, decretarono trà loro vna Lega generale,di-chiarandola per folo oggetto di conieruare libere le giurifdittio-ni ,non gi»à per alterar punto il douuto loro Vaifallaggio. Finì quefta Dieta di rompere tutti gli argini al rifpetto. Inondarono tanto per ogni luogo l’hereiìe, e i tumulti, che finalmente fu sforzata, e comandata la Principeffa dal fratello, di dar mano allarmi . Giunto frattanto à Conftantinopoli l’Ambafciatore Marino di cluluirÌ CauaUi, ratificò felicemente la pace trà Seiino, e laRepublica tifica la p a con queglitteiiì Capitoli, con cui di già era ftata dal defonto Pa-K»o” Vii dre riabilita , edinalterabilmenteofleruata. Nacque nondimeno negli tteffiittanti vna pretensone, ò vania di que*principali mìa in Minifiri contro Io tteffo Ambafciatore,e’I Bailo,nulla corrifpon -ventatagli. denteàquellattima, erifpetto, cheappena conchiufafitrà due Prencipi vna pace, vi fi conueniua. Impedirono la partenza da Conftantinopoli all* Ambafciatore, s’egli,eT Bailo feco,non esbor-fauano al Gran Signore cento, e dieci mila feudi, di cui pretende-uano debitori certi hebrei, per alcune compere da loro fatte, ac-cioche poi fe ne rifarciffe la Republica con altrettanti haueri, di coloro, qui à Venetia permanenti. Ricufarono ambidue li detti Miniftri di acconfèntire ad vna tale indifereta violenza, e così ri-ientitamente Io fecero, che il Primo Vifir ritrattò il Cozetto,e li-efatta» centiato l’Ambafciatore, fi contentò di vnir feco vn Turco, perche qui foffe protetto nella rifcoffione del detto pretefo denaio. Così anco qui arriuato auuenne. Gli fi diè per affittente Luigi Grimani, e ritornò coftui à Con ftantinopoli/odisfatto all’intero ir del pretefo credito. Hauea il Senato, fubito, che intefe quell’vfa-ta impertinenza a fuoiMinittri, eletto, efatto partire per Con» ftantinopoli Girolamo Zane, in Ambafciatore, à querelarfene. Saputane poi la ritrattatione, Io hauea fermato in Dalmatia,per meglio afiìcurarfì, fev’era più bifogno, ch’egli profeguiffe nel viaggio. Richiamollofinalmente; ma nato qualche fofpettoin quella facenda di non buon’odore contra il Caualli, obbedendo il Pro-