Ho DE’ FATTI VENETI portarfìconl' Armata meàefima nella Puglia ¡ & luì col ferro, e coi fmco rifarcir fi di tanti danni > anche dagli Spagnuoli ricevimi. Cosìdifcorfo, e confideratofi dal Triuifàno, e configliato-fi, & difputatofi in Senato variamente fopra queita gran ma-Tev \equa- ter*a > wftò allora finalmente deliberato di portare auanti , fino fi fcopriifedall’efito delle cofe l'opportunità migliore. Ora otte-uSfax nute le predette Imprele, firauuiuò ne’Senatori il defiderio di l^aHuiua- mortificare in ogni modo il Duca Alfonfo, AHettaua à ciò la fu Ter pr°fpettiua delle già principiate felicità ; Ma più ancora d’-Zwpvife iferefercitOj che feper ritrouarfi lontano, hauea già potuto far fofpendere l’ingrefTo in Pò dell’Armata, allora altrettanto animaua, che la fi faceffe penetrare, già, che paifeggiauaegliil Polefme, e ch’era fopra gl’argini del medefmo fiume, pronto per profitteuolmente impiegarli in Campagna, e porgere fomen-to, e calore all’Armata fteifa, in ogni faftidiofo emergente. Pro-poflofi dunque da’ Sauij al Senato , che fi doueife commettere di nuouoal Triuiiàno di entrare in Pò, vifù anche in quello tempo chi vi fi oppoiè, e che tornò à ripigliare leragioni, ed i perico-lijgià flati diicorfi ancora dai Triuifàno medefimo alla publica maturità. Sidiffe. Officio pur'- C he non feruta tefercito¿alato nelPo lefine\fe non a rtfoluere vna Sp7 C’0" oppofittone fola tra le tante altre, che s’erano confi derat e ancora. Che oltre all'emdentifsimo acardo di tutta l'Armata x la cui perdita poteua ritornar la Patria alle fue primiere calamità era d’vn'altif-fmo rifleffo. lagrauparte di fdegno, e di vendetta che baerebbero af-funta in loro fìefsi gli altri Prencipi confederati di Alfonfo . Che farebbero tutticoncorfìàdifenderlonon meno per l'obhgo dell'ami ci-tia, che per (limolo de' loro proprij inter efsi }per i quali haurebbono ab-borrito, chela República , conia di ¡Ir ut t ione del Duca, e l'acqui (io di Ferrara, fi facejfe vn'aperta ¡irada alla ricupera intera del rimanente dominio perduto*, affetto gelofo ^ch e ancor a più r che negl’altriy fi farebbe accefò nell'animo del Papa, non fola per la vicinanza deU lo Stato Ferrare fé all a Romagna, che per quella cura tr.nace, che ha-fteuana fernpre hauuta di quella Città li predeceffon Pontefici Mafuui chi ioft enne con non minor’énergia, per capo diragione, e per quel genio, che nè anco fi può togliere dall’huma-nità de’ Prencipi, quando fi tratta di offendere colui, che hà offefo. Et altro ìn Quell a non efsere la prima volt a, ches" era tArmata Venetiana famre.. introdotta in Pò-}tiratafi coraggiofamente fino à Ferrara, e più auanti ancora Jbenche in quei tempi etiandio haueffe quel fiume i fuoi argini, e queltaCittà ifuoi Duchi y bellico fi, e pr attici de¡iti, e vantaggi, al pari del prefente Alfonfo. T emendo fi in quepa occafione k pre-