6 DE’ FATTI VENETI fianti, e ripartite in modo da foccorrerfi fcambieuolmente, occorrendo ;e per aflìcurarfi dalle inimiche imbofcate fece, che la leggieraGaiialleriabatteiTe li fentieri intorno. Così viaggiò, e così peruenne iilefoàCaifano, doue pofatofi, vi fi fortificò in gui-iàtale, che, fe bene Gianus Maria Fregofo,& altri Capitani,pro-ctrraronotdiperfuaderlo à ritirar fi in Breicia, per iui aflai meglio guardar fi dal Lena, ¡molto più potente di lui, non fi volle mai per neil'un modorauouere,nè allontanare. Piaceuagli quel fitoper molti rifpetti. Maueua il Fiume delTAdda alle fpalle,cò vn Ponte gittatoui,affine dipartar nella Giarad’adda à fuo piacere. Era cintoda ogni parte d'alti ripari.Còmunicauafi con Lodi3ePauia, per -facilmente foccotrerlein qualunque euento, e tenea il Dominio dellaRepublica da repentine incurfioni coperto. Fuui an- f.'ì Leua £he dietro ad infeguirlo prettamente il Leua . Superiore di forze; {¡ÌÌfaHÌm ardito Per vittoria ottenuta, e ripieno di brama delTintero differimento di tutte Tarmi confederate inimiche, fi fece auanti fino à Yafri,lungi da Caflano per lo tratto di due foli miglia. Corre-ua Vrèino il rifchio di ertemi aiTalito; Soggiaceano i Territori; di Breicia,Bergomo,e Crema à terribili inuafioni ; ma il valore della fuaGaualleria, che fouente vfciua à battere le ftrade,prohibiua alla Spagnuola lo eftenderfi, e la tenea in obbedienza à non vfcir dalle propriefìte trincee. Preio finalmente ardimento il Leua» fcagliò tremila Fanti oltre alT Adda,per fcorrere » e per difertare Niridi li medefimi dirtretti diBrefcia, e Crema ; Ma preauuertito Vr-ttoitr’e^ai binodi queftaiùarifolutione, raccomandò ai Contedi Gaiazzo trU^Ter- il Campo à Cattano, ed ei coriè in fretta con grorta parte delle fue /woff Squadre aid agguatarti in vn luogo vicino alTAdda, doue fuppo-c nma! ° iè,ch e i nemici foiTero per tragittar fi. Per uenutiui anco, egli atte-fe,che ne patìbileil fiume vna portione, e poi fù addoflo, e ne’ fianchi all’altra, che già ftaua in procinto per partami anch’ella. Ce-fareda Napoli, ch’era nei già oItrepaiTati,penfando alla preièrua-tionedi fe ¿effo^ di quelli,che eran feco,fecefubito tagliarci Ponte; ma la fallite di queflifù la morte degli altri rimarti addietro, Li cinfe Vi bino intorno, nè più lafciò fperanza, che fe ne prefer-r uaife pur vno *, Tutti al numero di millecinquecento, ò che menò fplpouii èfil difpada * òfermò prigioni. Stettero poi gli eferciti ne’loro Mditffe. -Jiogiamenti per alcun giorno ; quando non più potendo contener fi in tal guiia Vrbino , rifolfedi venire col nemico ad vna ge-e firìfoiue nera! battaglia. Conofcendo però,che non eraportìbile il farlo,fe %Ìma' non allettandolo con alcun vantaggio, appoggiò in fito proprio douetrouauafi alloggiato, leartiglìerie,e condottine feco tre foli • MiPeZtXÌ’ i°rtìcon tutto Tefercito animofamentead incontrarlo, luanti. Era il iùopenfiero, dopo attaccata la pugna, di fingere la ritirata