^6 de fatti veneti denaio equivalente per la condotta di cinquemila Lancinech, af-foldati già in comune col Rè medeiìmo. Fermò in oltre al fuo fer-uigio molti Tedefchi di Brunfuich , sbandati al di lui partire,e numero contado oramai vn’efercito raccolto di dieci mila Fanti ; ottocen-illnetTp° to huomini d’arme , e mille cinquecento Caualli leggieri , altro non rimanea,' per muouerfi, che la comparfa lungamente fofpi-ratadiSanPoloifteffo . Capitouuifinalmente , ma nongiàac-SinuTiu° compagnato da quelle forze , che fi attendeuano , e ch’erano ri-Con [carie chieite da vna tanta deliberata intraprefa. Venneui con folicin-milltli' que mila Fanti, cinquecento Lancie, ed altrettanti Caualli leggieri, e trasferitoti da Piacenza à Monticelli, andòquiuifeco ad e fi ahboc- abboccarti Vrbino . Verfando le conferenze,per doue haueffero da indirizzare Ji loro primi attentati, difputarono gran pezzo condifcordanti pareri.Sentiano San Polo,e gli altri Francefi,che . ardendo ancor’allora l’affedio di Napoli,ti doueffe accorrerui per la ragione fteffa, giàfoflenutadaLautrech, che dal buon’efito di quell’Imprefa dipendere doueffe l'altra di Milano, el’efpul-fìonedegliSpagnuoli d'Italia. Adduceua alPincontroal folito Vrbino, che per deciderti difinitiua mente di tutta la guerra »prima d’ogn*altra cofa fi doueffe eftirpare Antonio da Leua, & i nemici nella Lombardia, e nello Stato di Milano; poiché troncatoti loro quel forte braccio, non più haurebbero potuto difender Napoli. Tutti alla fine in quefto parere conuenuti, accoppiaro-no gh eferciti vicino à Lodi, doue anco trouauafi Io Sforza con le m