■476 DE FATTI VENETI za ripigliato quella volta il negotio, in poco,tempo reltó ftabilito* Pace, e Lega perpetua tra il Papa, il Rè di Francia, la Republica,e u^lnaiì Francejco Sforma.La ricupera alla Maeftà Sua de'figlinoti Sfatichi^ vafa i t-i. libertà,e la remi [[ione dello Sforza mede fimo nello Stato di Mila ; tu! em‘ no. Vattacco del Regno di Napoli. L’efpulfione dall’Italia degl'lmpe< rtali^e Spagnuoli,per afist curar ut la quiete .Obligo al Pontefice di porre tnCapagna ottocento Caualligrofsi fettecento leggieri,e ottomila Fan~ ti\ Di altrettanti alla Repubhca\Allo S forza, d'vn numero minore, proportionato alfuo potere . Al Re Frane e (co, di fptgnere di qua da* Monti vrìefercito di vaglia, e rompere colà nell'ifteffo tempo à Ce (are la guerra . Al Rè, ed al la Repubhca l'armamento in oltr e dt vinti cinque Galee , per ajfalire con efie, e con altredelPontefice , la Città dt Genoua, e ra[signarla alla (ouranitàdella Francia', e che occupa-tofi il Regno di Napoli , hauejfe il Papa la facoltà d’inue(tir’ine(so chi più fojse di fuo piacere , col confienfo pero deC onfederati ,e con le riferue de'cenfi filiti alla Santa J e de. Talifurono li più elfentialiCapitoli >tra i detti Prencipi determinati, ne’quali fi comprefero anco iFiurentiniie perche bramaua ogn’vno, che per maggior decoro dell'Alleanza, e per intimorire maggiormente Celare , entrafle in elfa il Ré d'Inghilterra an-ji'inìUriai cora,mandò colà ilPapaGio:Battifta Sanga ; Il Ré di Francia, Uè dm Giouanni Giacchino , e’1 Senato, Antonio Veniero, con carat* gbiiun*. teredi Ambaiciatore. Haueala Republicain piedi vn’efercito di dieci mila Fanti ; fina»0 nouecentohuomini (Tarme > e ottocentoCauallileggieri;numero maggiore dell’cbligatole nei Capìtoli. Si attendeuano gli Suìzzeri, che s erano in comune di già affaldati, e difegnauafi con quelle , e con I’altre forze * che fi tentalTe da vn canto di liberare daH’aÌfedio Francelco Sforza, elpugnandofi la Città, e’I Cailello T fuoi di- di Milano ; Ch’entraiTe dall’altro nel Milaneie il Marchefe di ite». Saluzzo con dieci mila Tanti di Francia ad alfalire Nouara,e A lef-fandria ;eche Tarmate marittime fi andaiTeroalleitendoanch’el-' le per le deilinate Imprefe . Frà tanto per non perderli tempo à ordini dei (occorrere lo Sforza , commifeil Senato dinuouoal Ducad’Vr> senato. bjno f & à Pietro Peiari, che fiportailèrocon tutto Iefercitoà Chiari nel Brefciano ,e’l PapaordinoalConteGuidoRangone, Gouernator GeneraleEcclefiallico , di marchiar verfo Piacenza , per (eco vnirfi, e per vnitamente procedere. Prima di muouerfi Tarmi Pontefìcie, nacque tra que’Capitani Ìjualche diferepanza ; per fopir la quale conuennero alquanto òfpenderfi. Òfferiffi in tanto alle Venete opportuna occafione d’impoffèiTarfidiLodi, col mezzo di vntaleLodouico Vifturi-no, (oggetto in e(Ta di grande autorità. Difpoltone il modo, au-