DE’ FATTI VENETI del Mondo, efaltato fino al Cielo il valore,e’I merito de’ difènfo-ri. Accioehe fe ne perpetuaife la memoria nella perpetua con-feruationediquel pretiofo mantenuto Capitale, fi auuertiron’-anche i Capitani, benche non ve ne folTe il bifogno, di rifarci-re immantenente i pregiudici;, eie ruine, lafciate da’nemici nelle muraglie, e di rimediare à tutti que’ difètti, che negli efperi-menti del combattere, e del difènderli, haueuano potuto oilèr-uarnociui per altre pericolofe occafioni. Principalmente sin-caricarono à douer finire le demolitioni di tutte le fàbbriche, e Borghi, rimafti in piedi, fenza riguardo, ò rifpetto alcuno al prillato, già che sera prefo di guittamente rifarcirlo,e chejper ma n-tenere il Prencipe, era in quegli Urani tempi vno confèruare il torgli.Si rimunerarono poi li più benemeriti con dittimi premi;. Siconfolòil Contado, ritornato in Campagna a’ fuoi primi al* Benemeriti berglii, con molte efentioni, e col donargli qualunque debito ; e rmune.a- coronati ¿’Vn merito infigne fi reftituirono à Venetia tutti que’ Patri ti;', & altri, eh erano volontariamente cori! entro alle fiamme di qneJTimmortaleholocaufto. Subito, che ideiti Capitani riceuerono le accennate commiflìoni, dieronole mani all opere. ¿nena- Fecero atterrare il tutto da’ fondamenti ; e fatti in oltre fpianta-Irxbf'/*' re ,efgombrare, per circa vn miglio d’intorno alla Città, tutti j fpum gli arbori dalle radici, rimafe allora, & è al dì d’hoggi così a per-édX ”* ta la Campagna, cheferuì, e cheferue àfeoprire lungi per lo detto fpatio chi pretendere armatamente di auuicinarfele. Si rifarcirono, e fi miglioran’anco le Mura, i Bacioni, ed i Ricinti ; e così ridotta Padoua nel più forte flato, apparue in eiTa* quanto potette la Republica ; quantofuifeerati li fuoi Cittadini, e li fuoi Vailalli, e quanto rifpettabìle fi foffe refa in quello, ed in ogni altro tempo à venire. Ora trouatofi Maffimiliano à Vicenza con tutto Tefercito, co^ minciò à fentirfi duramente ttretto da quella catena di fuenture, che gli attentati, malamente condotti, ed infelicemente riufeiti, per ordinario compongono. Principiò à difunirglifi Tefercito; ciòaccadefìe, òper auuillimento de’fuoi Soldati, ò per Io poco, cibo, e fcarfa paga. Trà i più fegnalati perfonaggi partitoli an-efe Ycito CO il Cardinal d’E ite con le truppe Ferrare!! del Duca fratello ; jmpemh. non trouó qUefti troppa felicità nel viaggio. Saputolo opportunamente i Capi Venetiani in Padoua,reputaron giuftoxhe mentre fi era Alfonfo tanto dilettato della guerra, non ildoueife la-fciar*andare à Ferrara le fue genti in pace. Mandarono loro die-Ama tro in fretta la Caualleria Leggiera, che arriuatele à Bouolenta, bowÌmÌC*alleilo, dodeci miglia lontano da Padoua, fulle brauamente %}uiml intorno. Dopo qualche difèfa, dimoftrata da efiè nel primo af. iàltOa