Ì6 DE FATTI VENETI della vicina comparfa de’lor nemici, datiil alle fughe, lafciaro-no vilmente in abbandono i loro Prencipati. Alla ime,e per maggiormente non eftenderii in tanti altri funefti fucceduti efempi, egli eiTendo Fiorentino, perche non fouuenirfi almeno della fua medefima República di Firenze, quando fojamente hauendo ella intefo, che s’incamminaua il RèChriftiamifirno;CarloOt~ tauo alla fua volta, non già fi diede all’arme, per impedirlo, e farli rigorofa tefta alPingreffo ; ma corfe immediate à /palancargli libere le Porte ; Riceuetteàfommagratiadi poterfigli inchinare; Riceuello armato, e ièguitatoda tutto l’efercitoe raffe-gnò in vn momento la propria alla di lui reale fouranità? Ciò dunque, che, con tanto deboli, e timide rifolutioni, fù vfato da’ predetti, e da tanti altri Potentati, e Prencipi,baiti hora per giuftificare, ed encomiare à baftanzail deliberato dalla República Veneta nell’aiToluere dal giuramento di fedeltà li fuoi peri-clitanti Vaifalli ; nè altro retti à dire, fe non, ch’effendo le vere laudi, ed i veri applaufi dell’opere, gli efiti, che da effe fca-turifcono, vorrà ancora il Cielo, che quelli, che proueniranno da q ueffa eièrcitata pietà della Patria, fiano pungenti rimpro-ueri contro di chi hà preteio anch’in quefta parte di lacerarla, e lo approueranno quelle lagrime d'allegrezza, che i fuoi Vaffalli medefimi fpargeranno in copia, quando nuouamente fi reftitui-ranno alla lóro primiera foggetta fèlicità ; facendo vedere, che la fède deu’effer fciolta, e che la República hauendola polla in libertà à fuoi fudditì, tanto più effi ancora fele reftituiranno incontaminatamente fedeli . Or’hauuti, c’hebbero i Capitani deH’efercito; ed’i publiciRap-| prefentanti in Verona, le già dette commiffioni del Gouerno, preftaronui tutti celere l’efecutione . Si ritirarono i primi dal Campo Martio; &i fecondi, dopo affolliti i Popoli dal giuramento, e bagnata l’affolutione , cofi quelli, che la dauano , come gli altri, che la riceueuano reciprocamente col pianto,vfciro-Efercito no i Rapprefentanti dalla Città, & andarono anch’effi à trouar Alargada Jefercito, che, già in obbedienza degli ordini, erafi incammina-verom. to verfo la Città di Padoua. Dopo adempiuteli quefte cofe, poco fletterò à comparire Tarmi Alemanne, in faccia di Verona, che f¡ane- contra le quali già ella inhabile à poter contendere , fù sforzata feriali1”1' necesariamente ad arrenderfi . Fecero lo iteffo tutte le altre Con le al- Terre di quel diiìretto ; e Vicenza, pure liberata fi dal giuramen-foggetir. to, e violentata dal medeiimo deftino, chiamò Leonardo Dref-Mnza°r>' ^no * ^uo natiuo, che, bandito dallo Stato Veneto per graui colpe , militaua allora nelPefèrcito Imperiale, introducendolo dentro con pochi foldati, e con alcune appuntate conditioni. Ma già la