16 DE’ FATTI VENETI Soggetto, e che foffe per entrare la Mae (là Sua in Italia grandemente armata , non richiedendo/i ad vno trionfo di pace, accompagnamenti di eferriti, connemuafi dire inrifpofla,che, quando ilpdjfàggio fofse flato della natura, e coi fine, già difcorfo, «0« folo concedeualo di nuouo, ma afsicuraua, che farebbe fiata accolta , e trattata l'augufta per fona fua con quella reale grandezza,che fi doueua advnCe/are . All'incontro procedendo diuerfamente, e capitandoci con apparato, e con intentione di offendere qualche Pren-cipe, fuo confederata, pregaua di compatimento alla negatiti a, per non contaminare quella fede, Republica di Venetia haueua fempre foflenuta, /¿z/ta conofcere di fe flefsa inuiolabile in tutte le occafioni. Non erano per anco partiti da Venetia gli Ambafciatori Ceti ììo/jì1 del fareicon tali rifpofte, che altri ne comparuero di Francia, man-uìdtl&' datiui dal Ré. Sommamente Io adombrauanoipenfierije gli ammira malfamenti di Maffimiliano, con tutta la Germania feco. Lo in-KnJiìff fofpettirorioin alto modo ligia detti Ambafciatori à Venetia; La cofcienza poi, che, quando è macchiata, viue fempre in dubbio, ricambiauagli quelle iftelfe gelofie, che benfapeuadi porger lui tanto ingiuitamente agli altri ; Per ciò non lafciarono gli Oratori fuoi dieièrcitare in Publico,ein fegreto tutte farti dell’ingegno, e tutta la forza del dire, per inueftigarei maneggi, e per far credere vn impareggiabiP affetto, e ftima della Mae-5à Sua verfo la Republica . Da tali gran timori , e da così fatta opportunità, poteano veramente quelli Padri approfit-tarfi molto, per trarre fuori di dubbio iloro cotanto agitati intereffi. Poteuan anco, moftrando difficoltà nelle cofe, & efa-gerando l’importanza di tirarli addoifo per altri, l’arme di vn" Imperio intero, introdur negotio, mercantamela gratia, prima di concederla, e fortemente obligar’e ftrignerein tal guiia Luigi, pervn lungo tempo almeno, ad eifere alla Republica fedele amico. Ma non vanno alla caccia, nè di vantaggi, né di artifìci; le buone intentioni. Corfe incontanente con fincerità il Senato à confolare le titubanze degli Ambafciatori Francefi . Confatati Confidò fchiettamente loro,quali erano fiate le richieite di Maf-ÌttST Umiliano ; quali le rifpofle dategli; nè trà quelli foli termini contenendoli, pafsò più oltre, &eshibì in tutti gl’intereffi, ebifo-gni della Maeilà Sua, ogni pronto, e poifibile impiego. Cefire dall’altro canto, fubito riceuuta la negatiua, e la permiffione conditionata del palfo, altamente efacerbofsene, e proruppe in mfgufio. vnferuentiffimofdegno . Licentiò à precipitio lAmbafciatore di ce/are. yeneto Querini, e fi pofe via più à raccogliere da ogni canto genti, per follecitarle celeremente alla marchia. La Republica pari-