LIBRO Q_V ARTO. i63 cefi afpiraifero ad impadronirfi, fpecialmente di Legnago, il fi ugnag0 attìcurò meglio con Terrapieni, e con fotte ; Gli s’inuiarono per aggiunto prefi dio feicento Fanti; e qui da Venetiafuronui mandati quattro Nobili, ieguitati da cinquanta huomini di quella plebe per ciafcheduno, con munitioni da guerra, e cibarie. Andatoia anco Vanitta Dalmato, entrato appena, vi vici, e ii portò co’ Tuoi Caualli à fcorrere, & ad infettare le Campagne. Gli fi fecero incontro più Compagnie grotte, e leggieri di Caualleria con quattrocento pedoni; e benche fotte inferiore loro di forze, ad ogni modo , nulla intimoritofi, fi fpinfe con grande impeto nella battaglia, & auuenutogli di vedere, combattendo,à prendere, & à legare barbaramente la Gola, ad vn fuo domettico, tanto fe nè incrudelì^ tante pruoue fece di fe medefimo, che potti in fuga,& in confufione i nemici,taglionne à pezzi vna buona parte^ volle, che > à caduti viui nelle mani, fotte troncata la tetta,in ^¿¿Si-vendetta del martirizato Compagno. Tali felici auuenimenti au-nmicU mentauano dunque nel Papa più fiero fempre il fuo fdegno contra il Rè di Francia. Ma più ancora s era inferocito contra il Duca Alfonfo per quella ingratitudine, che, oltrepattando l’iniquità di ognlaltro T”fi£nla^0m peccato, commuoue anco più d’ogn’altro à rifentiriene. Più,che pa LnuV la Santità Sua premurofamente infifteua con etto lui, per fepa- f^^1' rarlo da Luigi, e riconciliarlo con la Republica, più ltrignealì egli nell’amicitia con l’vno, e fi dichiaraua dell’altra implacabile nemico. Blandillo ; minacciollo ; raccordogli, ch’era Prencipe per Santa Chiefa, e dipendente, e feudatario fuo. Finalmente vedendo,chenon potealo muouere,diede di mano alla forza,e cominciando per primo àtrauagliarlo nella fabbrica de’ Sali à Co-macchio,vfcìconrigorofo diuieto pubicamente à prohibirglie-la. Tanto ad ogni modo fù lungi,che nè anco per ciò Alfonio s’in-timoritte, che fù I’humiliarfi, lo andarfi mettendo più fempre in iene. °£ar arme, confidato nel potente patrocinio della Francia. Non piacquero alla fine al Rè tali inafpriti liuori, & auanzati impegni. Ve- Con dolo deua,ch’erano totto per prorompere in aperta guerra ; e vedeua-fiobligatoàfottenere in qualunque maniera il Duca. Bramo- rancu% fo per ciò di leuarfi da tale impaccio , finiè di non conolce-re ancora l’auuerfione contra lui di Papa Giulio, benche tanto nota, e nuouamente intraprefe di riconciliarlo leco , per difporli vnanimi allVltimo eccidio della Republica . Ma il Pontefice,ficome odiaua il mezzano, così abboriua le fue infitten- cinarii.on‘ ze. Più, che Luigi proteggeua, e fauoriua il Duca, più egli sfo- Mà\m deraualeaccufe, eilamenti. La Maeftà Sua nondimeno,nulla ”0' perdendoli d’animo, paifàua dalle preghiere alle ragioni, fon- X 2 dan-