559 MDXXI, GENNAIO. sacramento si è sii Pregadi; ma ben si obscrvi, che a vanii li scurtini di Pregadi e Gran Consejo, sia dato atorno per li banchi per loro Censori solenne sacramento di non voler quelli che li barano pregalo, restando poter far processi con tra quelli barano pregalo, per loro Censori. F.t la dila parie non se intondi presa se non nel noslro Gran Consejo. 335 * El Io Marin Sanudo conlradixi tal opinion, dicendo cussi: come fui quello parlò in favor de la parie in Gran Consejo quando la fu presa, cussi per debito di consineia mi par sia vano pur far ditti Censori, però si spende duellali zercha 300 a Tanno e tamen si priega più che mai. Però saria de opinion non si facesse più Censori, e la cossa de le pregherie e sacramentar il Consejo, sia commessa a li Avogadori di comun quali faranno ben il suo officio; con altre parole contradicendo a questa parte, ma si dovesse cassarli. Et sier Francesco da Canal cao di XL, qual prima era in la parte, si rernosse e notò el messe che de ccetero, compito questi, non si Labi più a far Censori, ma tutta la materia sia commessa a li Avogadori di comun ut in parte. Et sier Piero Morexini cao di XL, mi rispose dicendo, almen si Censori non farà altro, nè fa l’obviar al dar di bolelini, come prima si feva e slar a li capeli e andar per il Consejo procurando, e che questa opinion di dar sacramento prima forsi farà qualche frutto, perchè è ben farne experientia, dicendo io averli dito si levasse il salario a li Censori, laudando la sua parte e lassar l’ofi-cio di Censori come l’è al presente. Andò le parte : 2 non sincere, 2 di no, 92 del Canal cao di XL, 10G di 2 Cai di XL, et questa fu presa; la qual dia esser gabelata nel Mazor Consejo, et la persi, perchè alcuni voi esser Censor per aver ducali 10 al mexe e non far nulla e andar in manege dogai ; etiam li 3 Avogadori che non voleva li fosse dà tal cargo senza loro utilità. Fu posto, per li ditti, che cussi come li sindici di San Marco e di Rialto si feva per Quarantia criminal, cussi de ccetero il ditto officio dii sindachà sia deputà a l’oficio di Cataveri, con quella ¡stessa autorità et certe clausole ut in parte; la qual non se intendi presa se la non sarà etiam posla nel nostro Mazor Consejo; fu presa. Fu poslo, per li ditti e Savi ai ordeni, clezer il primo Mazor Consejo per scurlinio et 4 man di ele-lion Capitano di le galìe bastarde, né si possi mudarli altra galia, se non per parte et slrecture ut pa-tet. Item, si elezi per 4 man de elelion 10 Soraco-rnili a do per Consejo ut in parte, videlicet si armi il Capitano con le condilion de la parte primo Marzo 1519, et si armi una altra galia bastarda, nè si possi cambiar le bastarde con sotil. Ave 189, 10. Fu loto una suplication di Lodovico Fioravante, al qual è slà renoncià l’oficio di maestro di corieri per Alvise di Rossi. Domanda, atento li soi meriti sia confirmalo, et voi dar a l’oficio sora le aque ducati 336 50 con certe clausole ut in suplicatione. E da saper, questo fo quello amazò suo padre il Venere Santo a la predicha de la passion; poi per certi a visi e teiere portò di Franza in questa guerra, li fo fato per el Consejo di X salvoconduto per 100 anni. Fu poslo, per sier Antonio Condolmer, sier Gasparo Malipiero, sier Marin Morexini savi sora le acque, confirmarli el ditto oficio, come el domanda, con condilion l’habi a portar al prefato oficio sora le aque li ducati 50 in contanti. Fu presa: ave 150, 24, 2. Fu posto, per li ditti, una parte longa di pontili, pali eie. posti in le lagune per diverse cause, e non li lassano romper, ni cavar, però sia preso siano lassà cavar sotto pena ut in parte; la copia sarà qui avanti posla. Fu poslo, per li ditti, poi lelo una suplication di Marco Zucharin, nara molli soi meriti et rechiede uno oficio a doana el primo vachante. Hor quando intesi primo vachante, levai in piedi dicendo non se poi meler questa parte, è conira le leze et capitolar di Consieri di dar prima vachantie ni expetative; et cosi fo licenlià el Consejo con vergogna di quelli sora le acque ; era bore 2 V* di note. Fo prima lelo una suplication di sier Nicolò Sa-lamon qu. sier Ilironimo, qual domanda, atento fusse messo a la condition soa per caxe qual è ruinade, possession in Friul qual è hora soto i nimici, per tanto rechiede siali desfalcado e comesso a l’ofieio di X savii debi veder etc. Et fu poslo, per li Consieri, Cai di XL e Savi, che al dito suplicanle sia concesso quanto el domanda, videlicet sia commesso a li X Savi, e veder debi e ministrar raxon et juslicia come ad altri è sta concesso. Fu presa. Noto. Eri fo scrilo per Colegio al Luogotenente di la Patria di Friul, fazi andar alozar in Cividal di Friul il capitano di cavali lizieri stanziava li in Udine, videlicet il cavalier di la Volpe con la sua compagnia. Et ozi fo scrilo che domino Cesarodi la Volpe suo fradelo, con li 18 homeni d’arme, vadi alozar in Udene, videlicet Alessio Bua et Demilri de Federici; et a Zorzi Busichio eli’è in questa terra, è stà comesso vadi ad habilar in Udone, e cussi le lanze spezale sono di qui, et scrilo che ditto Locotemuile