122 DE FATTI VENETI co di Padoua, fe le portò vicino al Baifanello con tutto l’eferci-to, incendiando, rapendo, ed occupando generalmente il paefe, mflSte Campagne intorno.Quiui le comparue quali in vifta;ma pri-neiio. rna dì più auuicinaruifi, fpinfe auanti molte compagnie di Caual-nuedere i leriaperlaneceifariavìfionede’fitij ede’pofti, e per fceglieredi 5^^ accamparli, piantar le batterie, e dilègnar gli alfalti, doue lo hauelfe perfuafo la parte più debole. Fra quellefue fquadre auanzatefi,& alcune de’noftri lòrtite fuori, lèguirono molti incontri con fpargimento vicendeuole di fangue, quando molTolIì vna fera Celare con tutto Pefercito, e credutoli, che iì muouefle verfo la Città, diuertì inafpettatamente la marchia, e la riuollè Tot [trino- verfo i Monti di Abano, co* foliti generali difertamenti, lèben*-f anche in quella diftanza non tralafciarono i Veneti di dargli alla ocìTi Coda,e dì non poco trauagliarlo. Giratoli pofcia per quei Con-eju. J torni, ed impadronitofi con niun contrailo della Terra d’Elle, ÌilSE icaglioffi con tra quella di Moncelice . Eranui dentro Pietro Gradenigo, publicoRapprelentante, Paolo Corfo, Capitano di cen to, e cinquanta Fanti, e Danielo Emo, che già Pretore in Elle, efuggitoui, s’era quiui ricouerato. BenchefòlÌè deboleii Luogo, e forte altrettanto l’inimico efercito , refilleronoidifèn-fori nondimeno per qualche tempo ; Ma notabilmente alla fine foprafktti, conuennero cedere la Terra, e fi ritirarono in Callel- lo, fituatofopravnerta, eicabrofaMontagna. Quiui ancora dentro ben fortificatili,fecero gran fronte, ributtando coraggio-famente gli alfalti, llurbando i lauori, e con le artiglierie, e co’ Moichettitrauagliando di continuo gli aggreifori efpolli. Confumati airvltimofeUefli, e lemunitionì, lì trouarono sforzati à trattar di arrenderli. Trattauafi, e fe ne maneggiauanoi patti, allora,cheinuentarono gli Alemanni vno llratagema d ingegno. Fintofida loro di voler’a ITalire la Rocca in vna parte delle mura , diroccate dalle artiglierie, e dato con ciò motiuo ai difenlòrì di quiui correre frettolofamente al riparo, per dietro via, e per leièliìire del Monte, ialiti, ed entrati in grolfo numero, occupali poiu rono ageuolmente la Rocca ; vccifero crudelmente tutti, nè la T%tom rifparmiaronojche al Gradenigo, & alPEmo, facendoli prigioni « gSS»ì o Mentreandaua l’efercito Celàreo tali Imprelè luperando, ne e DaS° riufcì malamente vna ad vn taleBeraldo Padouano, chemilita-Emo' ua à <^uei ilipendij. Sperò coll ufdi conlèguire Montagnana col mezzo di alcuni fuoi Confidenti del Luogo, efeguitatoda molti Caualli, lè le le vicino. Spelfo deludendoli dalemedefimo chi VomMon- cre^e facilmente deluder gli altri, linièro quegli habitanti di tagnana dare orecchio à ribaldi. Concertatamente v’introdullèro il Be-S? * raldo, con alcuni de’fuoi feguaci, e tollèrole vite à tutti,eccetto à colui,