ép^ DE’ FATTI VENETI • il Forte,Io minarono à forza di Canonate,e fecero condurlotane le pietre,per togliere l’occafionedi più valerfene.Tato s’impegna-gmfmipn rono finalmente il Rè di Fracia,& il Rè de’Romanijche amendue SííIÍ/ deliberarono à gara di mandami più Galee*, Pvno perla ricupera, e tranci’, e Paltro per laconferuatione dell’occupata Fortezza. Vide la República ciò molto pregiudiciale alla ficurezza iua . Galeequìnel Gdofi ai Golfo di due fòrti Potentati, e non iolo nel Golfo, perfeorrere, ^natante, nia per auuicinarfì poco meno, che in villa di quelli liti, troppo haurebbono contaminati, ed ingeloiìti li confini di Venetia . Se ne lafciaronoi Padri anche deliramente intendere , e fu così potente la rapprelentata ragione, che ella fuperò quella volta l’am-bitione,e Pintereííe,perfuadendoIi.S’introdiiíre poi qualche nego-tiato per aggiuftamento; ma quello non piacendo per neifun modo allo Strozzi, come quello , che fommamente abborriua di vedere Ferdinando in Marano nuouamente reilituito , fece cautamente fapere al Senato , che più toilo à lui volentieri cedutolo rimo _ haurebbe . Ne concepì qualche fofpetto Ferdinando; Tuttauol-Vsbffitfe ta molto più premendogli in que5 tempi di conferuarfi amico di quella Patria , che di ricuperare Marano , volle diffimularne la Ihca' gelofia. Fece naicere occafionedi fpedire à Venetia due Commif-diV/JÉ4 fari j, per terminare ogni refiduo a" confini di reilata differenza ve Sftoùia- ^ P^ic^ie prontamente à ciò adherendofi, furonui deputati à tapetó/ trattareFrancefcoSanuto, eFrancefco Contarmi, che v’erano rijjhrtfa’ già Itati ancora eletti. ÌZtcefco Ma l’anno nuouo, ch’entrò in quelli tempi > intuonò da tutte le Sanuto> e parti all’orecchie del Mondo, e de’ Prencipi fanelli, terribili acci-Contarini denti. Non mai defiltendo l’Ambafciatore Francefe alla Porta d’ deputatili1 inferocire Solimano alla guerra contra Cala d’Aullria , hauea fi-1543* nalmente ottenuto, che nel tempo ItelTo, in cui douea quell’efer-^Armarne- cito fortire in Campagna, ed auanzarfi formidabile in Vngheria u 'rurtbi. contra Perdinando, vna marittima Armata parimente vfcilTe dai Dardanelli, per veleggiare nel Mediterraneo a’ danni dell’imperatore . Stabilita , che fù quella potentiflìma diuerfione ai vantaggi del Rè diFrancia,radunò anch’egli militie in quantità;fermò Francò. alfuoferuigio gran numero di Suizzeri, e continuando à dar fi la mano col Duca di Cleues , deilinò più agguerriti elerciti in Fian-F.lmperìa- dra,edaltroue. Carlo all’incontro non fraponeua momenti per ll' ferir anch’effe notabilmente la F rancia , e’1 Duca di Cleues me-deiimo . Procuraua di vnir feco tutti li Prencipi della Germania, fenza punto diftinguerei Cattolici dai Protellanti, eparen-pSìiófi à lecito à chi fi troua in gran bifogno , di non guardare alla ma-if nIìl n0)Pure c^e aiutatrice , fino ricorfe al Ré d’Inghilterra , per gSiìtmà, muouere ancor lui ad affa Iir la Francia , feordandofij nonfolo, che