i¡6 DE’ FATTI VENETI la Città, hauutele per ifpia, nonlafciò , che moltoiperaiTero da quelTintentataloro arditezza. Vfcitoprimadellofpuntaredel Sole in Campagna con tutto lo sforzo fece, chevnaportionede’ gliStradiotti fi auanzaife contro d’eife à qualche fcaramuccia, per iítraífinarfele dietro à poco à poco in fito da poterle vantag -giofamente inueftire; e cosìanco auuenne. Si fcagliaron’ellecon impeto adofso gliStradiotti iteifi, li quali, fingendo di andar fi dai loro infeguimenti ritirando, le conduifero nel luogo appunto, doue ilaua attendendole il Proueditore Gradenigo . Quiui at-taccatafi coraggiofamente Ja pugna daamendue le parti, durò p ilone, per qualche tempo variamente, & in pendenza ; Ma foprafatti ditoY Ora■ pofcia i nemici, e datifi alla fuga, lifeguitarono i Veneri, taglian-iipuija.h done molti>e fermando nouanta Caualli prigioni. Ciò non oilan-te fcorfe Alfonfo con altre genti le ripe del Pò più alle baile,commettendo vari; incendile trafporti di animali, & huomini. Tentò anco di guadagnare la Città d’Adria, laquale hauea il Gene-yidùacon, ra^e Triüifano , prima di rìleuarne la rOtta,COnfirmata folto rin-frad/j/?, fegnedi San Marco ; Ma coñanti que’ Popoli nella loro fede,fpe-dirono vn’Ambaiciatore à Venetiaad implorare aiuti, e Paffi-e [dee or fa itenza infierne d’vn publico Rapprefentante;in che prontamente co Leon,ir, eiauditi, andouui Leonardo Bembo, e vi andaron feco più Coni-'PrQueditc% pagnie di Soldati, SoIIecitauano in tanto queiti Padri l’alleiti-re ■ mento delle già, deliberate Galee, e la raccolta di militie agguerrite numerofe per li bifogni,che tenacemente itrigneuano in mare , e in terra, e da tante parti la República. Ma fe erano pronte le volontà, e follecite le commiffionì , non già adeguatamente corrifpondeuabaitante il denaio, che la lunghezza del tempo,e J’infiitenza de’trauagli haueua notabilmente confunto. Si diede perciò di piglio àdiuerfe itraordinarie impofitioni, cosìsfor-mdtnari. zatelcome volontarie, 8c ad’impreitito; Si habilitaron o i Banditi , etiandio per homicidio, mà non peniato, alla commutatione delle lor fentenze,feruendo per fei meli perfonalmente alla guerra ; & altri appropriati mezzi deliberaron!!, non meno per pro-uederfi di genti da fpada, che d’huomini da remo ; né poteafi, in vero, de fiderare più prontezza, e deuotione dallVniuerfale de* Popoli, Mentre qui fi andaua con la prudenza procurando vigor, e forze, per foitenerfi validamente la guerra, non mancauano i Proueditori, e i Capitani dell’efercito, d’impiegarle bene ; principalmente iludiando di farlo in quelle Imprefe, che poteano più fegnalatamente giouare alla República, e qualificare i lor nomi, eie lor condotte. Dopo fucceduti gl’incontri, eie tagliate, che fi fono poco auanti