334 DE FATTI VEN ETI fgìtoU- Io, glivccifela gente; gli tolfe le artiglierie , ed i Carriaggi gnmTìl nè altro lafciogli, che folitrentaCaualli, mentre con tanti fola-Fanteria , mente hebbe la fortuna di faluariì. Fortuna fu la fua però che poco durogti. Poltofi tra quelle Montagne, per raccogliere dell’altra gente, il Vitturi, Generale dell’ armi nella Patria, col-tolodifpia , lo hebbe nelle mani viuo ; mandolloà Venetiainca-n Franai- tenato ,e rertòin tal guifa libero vna volta il Friuli dalle fuein-pjne pn. eeflanti »e fiere vettàtioni. FXiitrutto coilui, ritornarono con im-menfo giubilo Vdine , Monte falcone » Belgrado ,e tutte quell* altre Cartella,e Fortezze, alla primiera obbedieza delle Venetia-uìZ'onc, nelnfegne. Verfo iI gran merito delSauorgnano fi fcorgeaogni ¿r alni ’ publka retributione fcarfa; Baftàdo tutta volta vn picciolo fegno ÌSZtìX del Prencipe,per marcar’infignemente la benemerenza, aggiungi& H Senato agli altri honori, già impartit igli, la prerogatiua , e'I vMc titolo di Conte di Belgrado, e Ofoffo , con annuale contributio-tt/als'tuor ne di danaio àlui,& à difcendenti in perpetuo. ¿nano. quefti profperi auuenimentiafpirò P Aiutano à più eièntia- Ji i n tra pre fé ancora, e fpecialmente à quelledi Goritia, e di Gra-difca ¡credendole pouere di preiìdio per le militie confumate iòt-to Ofoffo , e per lo intero disfacimento delPelercito del Frangipane. Ma fallaci bene fpeflò ridicendo le fuppofitioni, mandò, prima di impegnarmi! * àriconofcereocculatamenteilvero , & eifendo la riceuuta relatione , che riufcir doueffe arduo , e lungo molto l’ottenimento di ogni vna delle predette Piazze ; intimori-tofi, che potette intanto il ViceRèingrottato , fe non attalirlo , impedirgli le ft rade almeno al fuo ritorno in Padoua, fìrifolfe re-ftituiruifi , elaiciòinFriuli , e feco portò la gloria,di hauere po-*iiv°™i- tuto m pochi giorni liberar’Ofoffo ; batterei nemici,e ricuperare tIZÌ” a^a Republica le Città, e le Cartelle, che poco dianzi Pera cocco di mifeminente perdere. il Fine deltO ttano Libro. DE*