94 DE FATTI VENETI ìiUFor- Piaue della Fortezza diQuer. Tali perdite, e tali infeitationi, dl perfuaferoil Gouernoà inuiarui toilo Giovanni Paolo Grade* G^àdenigo ) feguitatoda buon numero di militie ; nè forti vana la di fpedito lui andata, poiché tra le forze fue > e quelle, che i Popoli, inco-ZlT.edl raggitifi alla fua comparfa, vi vnirono maggiormente di fe itef fi, il potè confeguire il bene dirafrenare in gran parte la temerità de’ Nemici. Parue, che anco Treuigi iì agitaife alquanto, dopo capitatoui il Proueditore Pietro Duodo con le militie , e con Je prouifioni, precedentemente difcoriè. Parue,che alcuni di quei malnati in-Quaiche clinaifero à qualche tumultuaria folleuatione. Rimafe però nel tnmgì? fuo principio mortificata. Viaccorièfubito loiteifoDuodo.il Proueditor’in Campo Cornaro , partitofi da Meitre al pri-Sub fe mo auuifo , vi fi trasferì con cinquecento Caualli Stradio-¿to.° e ti; Fugaronfi litriiti ; Se ne fecero prigioni dodeci, mandando- li à Venetiaallagiuititia del Configlio di Dieci, per pagarne il fio; e già che v’era andato per tale occafione il Cornaro, continuò à tratteneruifi,fino che rimafero ridotte à buò termine le intra prefefortificationi- Stacopoi alle lunghe vigilie,e patimenti, rie hiamoifi al iòUieuo in Patria. E fi mandò Chriitoforo Moro *n Juo§° Proueditoredell’efercito. Ora trà la gente, ch’-’ProuedUo- era auanzata dagl’incontrati diiaitri ; Altra raccoltali fopra rem cam- qUefti Litidinuoue leue ; & altra eilratafi da’Luoghi, già con-fignatifi in Romagna al Papa,giugneua fino ad hora quefto efer-cito à feicento huomini d’arme ; à mille cinquecento Caualli leggieri, e àfei mila Fanti; gente però tutta veterana, e che s’era •numero icelta da vn numero , licentiatofi maggiore, come inutile, e di sran ^pendio • Inclinaua il peniìero de’ Capitani, à continua- 50 enet° ' re il loro alloggiamento trà Marghera, e Meitre ; poito, e fìto giudicato proprio, per dar foccorfo, fecondo i bifogni, à Treuigi, & al Friuli; perriceuerneda Venetia, &ad effaperfom-miniitrarne ancora, fempre, che lo haueffe potuto richiedere qualche premurofo foprauuenimento. S’era per ciò principiato Fortifica- ad innalzare argini ; à profondami delle foffe, & à fortificare il trf in Me- Ricinto informa, che non foife flato così facile al nemico l’efpu-gnarlo ; Mà ecco nel mezzo à quelli difegni, & à quelle opere, à correre vna voce, che foife Cefare per comparire di momenti nel Friuli con tutto il pieno delle fue forze, e con penfiero, ò Dubitate Stentare l’efpugnatione di Treuigi, òdi calareà Meitre, ad boWtà affalire,edà combattere dirittamente la Terra, el’Efèrcito. Treuigi. Hebbe forza fubito tale importante notitia di far cangiare di propofito, non meno que’Capitani,che quelli Senatori. Troppo premè loro dilafciare in pericolo quell’importante Città, per