né DE’ FATTI VENETI otiofamente il tempo a fchierar Tefercito, à difporrei pofti, a di-ilribuire precifamente à tutti li loro incarichi, e fpecialmente à piantare le artiglierie, con molto trauaglio però, e per la .fmifu-Ìianouìo rata ^oro gra°dezza ) e per la tempefta continua delle Cannona-«eftfmi- te, con cui haueano que’di dentro tormentati dalle mura gli Ope-rarij, e combattuti inceilantemente ilauori. Adempiuto finalmente, c’hebbe il tutto à fommi flenti,fece darTaiTalto ad vn lAtfalifce Baftione , vicino alla Portad’OgniSanti, non per attentato for--ìm Batto. ma]e per^5 ma tofto per far pruoua, & ifperienza del valore, ò della codardia degli aggreffi. Quiui ancora ritrouò, come ha-ttyrirefi“'ueua ritrouato dianzi alla Porta di Santa Croce^grand’animo, e flen^a fì grande coftanza, onde ritirò per allora le militie indietro . II mime!* giorno fèguente fecegiucare con eftremo terrore le artiglierie, fé anigiie- ™ cu* Sran portata, e pieno carico, colpendo furiofamente le mu-ra , ne diroccaua in molta parte . I Veneti all’incontro con le loro corrifpondeuano continuamente dall’alto ; rifarciuano le rotture, eleruinej iì efponeuano agli azzardi intrepidi, e faceaiì vedere, che ben poteuanoi Cannoni Imperiali immenfi fconuo-gliere, e infrangere le dure pietre, non già crollare, né abbattere la fortezza infleflibìle de’ loro cuori. Ma non baiìaua agli Stra-¿Tstri' biotti di contenerli tra quei Ricinti su la femplicedifefa. Vfciua-diMi, notai volta, efurtiuamente dauanoadoifo aglifchierati nemici ; penetrauano fouente ne’ loro fteffi quartieri3 faccheggiauano le vittuaglie, ed infeftauano, e rompeuano tutti li fentieri, e gli aditi. Continuò Maffimiliano àfulminare intalguifa con le artiglierie, fino che parendogli di hauere allargata nelle muraglie breccia {ufficiente, per prefentarui PafTalto, fpinfeui auanti tutto il pieno dell’efercito. Auuicinatofi, ch’egli fu alla foiTa, ritrouò vn grande oftacolo che glifi oppofe.Ritrouò, chei difenforihaueano fatta crefcere molto più alta del fegno ordinario Tac-up*ito qua fcorrente d’intorno, onderendeuafi Taffalto più difficile,e 3Ìi pericolofo. Nodriua naturalmente nell’animo la Maeftà Sua intorno. Vna così fatta pietà, che anco rifplendente conferuauala trà le ofcure tenebre dell’odio, e delle iìragi. Perciò abborrendo afTai più la preueduta perdita de* fuoi foldati di ciòccheamafiel’acqui-ito di Padoua, comandò >che fi douefle Tefercito ritirare fubito à quartieri. Reftituitefì poi al loro fegno folito, e primiero Tacque, mutò penfiero, e riuolfe tutte Tarmi contro ad vn’altro Ba-ftione, oltre alla Porta di Codalunga detto, della Gatta; e che nione dei. hauea già fatto battere dalle artiglierie due continui giorni con a Gatta■ mo|ta fpatioia ruina . Vi fpinfè alTaflalto vn gran numero di FantiSpagnuoli, e Alemanni, e molte partited’huomini d’arme j che fece da loro Caualli discendere ; eccitando tutti alla glo~ ria,