Condotto Chiriaco 174 DE FATTI-VENETI diñaría tutto può, e tutto confeguifse, non più feruiuale di prez-zoalcuno. Poteuanoi Padri publicar patenti di leue; promettere à Capitani con larga mano le paghe, e le preitanze, e procurare ad ogni coito di aprirli fegretamente le vie > difertata in ogni modo di militie per le lunghe vefsationi la pouera Italia, ed i paiTi dei Monti già continoiiando chiuiì dalla perueriìtà de’ nemici, nulla, ò poco, ed à goccia à goccia,riufciua di raccoglierne. Ciò non ottante decretò il Senato, per non mancar a fe fteffo, di affaldare da più luoghi quattromila Fanti*, Conduile agli ili pendi; Chiriaco dal Borgo di eleuata conditione; Renzo da Ceri, *a\iftige°n della famiglia degli Orfini, comparfo à Venetia ad offerirli con %! >pen cento Caual!i,fù accettato, e mandato àPadoua; Troilo Sauel-cerL°da lo, Barone Romano,pure fi conduffe con grofTo piatto, e iì ot-2/7?°Sa teiine la ricupera di Paolo Manfrone,già rellato prigione de’ne-•pJi'oMà- mici, col cambio divn Buonuicino Francefe. perJtodZ Trauagliauano moleilamenteil Pontefice le profperità de neja prigio mie] contra la República, conofcendo iempre più ( fe bene affai tardi ) ch’era la di lei caduta, per far piombare in Italia la contra-pefata bilancia in fauore dell’armi incontraflabili Francefi. Ha-ueaegli, come già dicemmo, guadagnati al fuo partito gliSuiz-zeri. Ora tanto più infiammofsi per farli muouere contra il Rè mofii con- Luigi ; affine di coflrignerlo à richiamare in Milano le fue militiej ciadA-pÌ & a penfare a’ proprij fuoi bifògni. Parlonne per tanto in vdien-za alP Ambafciatore Donato ; Ma nè meno traqueflo fuo gran timore, edintereife volendo omettere di procurare follieuo, e vantaggio àfe mede (imo, pretefe di aggiugnere alla República-del Pai tre catene. Spiegò due dimande. V’na, d’obligarla à corrifpondere agli Suizzeri la metà del denaio per gli accordati fìipendij. L’altra > che,in ogni eueto,ed occafione eli combattere i Francefi, douefse vnire le fue all’armi della Chiefa contra il Duca Alfonfo,e la Città di Ferrara .Eran ambe quefee richiede di non tanto poco momento; conuenendo tuttauolta cedere la minore importanza alla maggiore, fù impartita al Donato la facoltà di adherire all* vna, & all’altra con l’intera fodisfattione anche in ciò della Beatitudine Sua, e reflò accordato, Che foffe la República tenuta di con-fpmfioni* tribuiré agli Suizzeri trema libre d'oro ogni mefe ; e per Ferrara y Mia ì^epu che il Veneto^ efercito, Jubito di foce up ato fi dal Francefe , marchiar doueffgy nel modo dal Pontefice de fiderato, contra il Duca Al-* fonfó. Giunto in tanto il mefè di Giugno al fuo fine ; tempo, che per gli ordini, già prefcrittidalRèdiFranciaàCiamonte , doueua-no Tarmi fue, non più continouare vnite à quelle dell’impero , ha*