LIBRO DECIMO. 41* non folo dalle mani del Duca di Ferrara le Città Ecclefiaftiche , ma potendoci trauagliar lui ftelfo nel Tuo proprio Stato, Fallato poicia il Pò nel giorno primodi Ottobre con tutte Tarmi, e prefo alloggiamento à Cafal maggiore , andò il leguente à Rebecca fopraTOglio , doue arriuò poco dopo il Cardinale , Giulio de’ Medici, che per le fue riguardeuoli qualità con la rifpettata pre-fenza ,giouò molto. Immantenente, che Lautrech’inteie parti- Efermnm ti, e paflati i nemici oltre il Pò, volò à Cremort^ con tutto il Cam- * checca. po, e rifoluto di feguitarli, e combatterli, fi auanzò à San Marti- cltmL * no , cinque miglia da loro in diftanza . Profpero , che altrefi ne foggia il cimento, marchiò verfoilMantouano à Gabionetta ; nè ÌS"»-ilimatofi men’iui ficuro , fi ritirò ad Odiano, Gattello di Lo-fjfy™* douico da Bozzolo, e Lautrech iè ne andò, à Rebecca. Si fermarono in tal guifa gli vni,e gli altri per molti giorni lenza,che alcun cafoconfiderabilev’interueniife; quado ioprauenne a’ Francefi vn gran difconcio,che fconuolfe loro tutti i fondamenti con l’vltima ruina. Pentitili li Cantoni degli Suizzeri, di hauer conceduto ad amendue quegli eièrciti J.e loro genti , perdouerii trà fe medefime infanga inare > fpedirono commillìoni efprelÌè à tutti, di licentjarfi, e di ritornare immediate alla loro Patria. Al Campo Ecclefiaftico , e Cefareo non capitarono quelli ordini, poiché prefaputili Sedunenfe, fece con l'autorità rattenere i melfi addietro. Ma non già fuccedettecosìalI’efercitoFrancefe. Arriuato in elfo lordine fenza impedimeto, vollero coloro iubi-to obbedire ,nè ballanti elTendo llati per fermarli,nè promelfe, nè Su{zzeTl eshortationi, nè prieghi, lì sbandarono per la maggior parte. ¡partono Da tale ftrano, ed improuifo accidente colpito, esordito Lau-di trac‘'1' trech, conuenne in vn punto mutar configlio . In quella gran di-minuti,one non più potè fperare d’aifalir’,e di abbattere tutti in vn corpo i nemici;Pensò di farlo à parte à parte, mentre fi tragittai-fero oltre all* Adda, ed à tale oggetto palfò à Cafciano. '^plraò - Profpero all’incontro co’ dueCardìnali, Medici,e Sedunenle, dCafaano• colMarcheièdiPefcara , e con gli altri Capi ^ altrettanto rifoluto, e ardito, battè il cammino , &andò pergittar’il ponte vicino à Riualta , deliberato di tentarmi in qualunque modo il palfag-gio . Giunto al luogo , e trouato àCalciano l’oppofitionealfai^.E^-più grande della fuppofta,fi pentì arrifchiaruifi » e fi rifolfe di au- ICI* ualorare la forza mancante con l’indullria. Mandò cinque miglia in diftanza alla Terra di Vauri,dou’era facile il tranfito , più Compagnie di Fanti Italiani , benproue-duti di barche, perche, fubito arriuatiui, doueflero anche fubito e fenza tempo di mezzo montarui dentro, e condurli di là del fiume . Lp paifaron’anco iènza incontrar alcun difturbo , e’J pre-