libro primo. 7 in perpetuo il fauore dalla fuo, pietà. Non moitrò egli di vdire queilo officio con la primiera auueriione; anzi compoftofi in yn placido, edhilare fembiante, rifpofe quafi in forma di proporre, e di patteggiare; Che fe fi foffe compiacciuta la Re-pulltca di rilafciar la Terra di O¡tignano alla Chtefa, promet- )!rJmn tetta, quanto all'altre due, ch’ella fe ne farebbe chiamata conten-ta. Fece l’Ambafciatore molto cafo di quefto difcorfo . Sicon-tenne però in rifpofta fopra generali termini, e ne fcriife con diligenza al Senato, Mà intanto, che qui fi va ponderando alcun ripiego, per incontrare in qualche modo la fodisfattione del Papa, ecco nello fteffo tempo, ch‘ei manda in Parigi yn fuoMiniitro, a E poi ricor. reclamare altamente prelfo al Rè Luigi, che riteneife la publica con ardita reprefaglia le Città Apoltoliche; Eccolo àA-paifare le medefime indolenze con Cefare Maflimiliano, per guadagnarlo etiandio con l’intereffe , eshibendogli la Decima di tutti li benefici; Eccjefiaftici nella Germania, benche negata poco prima glil’haueiTe; Ed eccolo à chiedere dall’vno, e dall’altro celeri, e pronte afliflenze in aiuto, &in yendetta. Non fi trouò mai più la Patria in limile tormentofo anfratto. Scoperto il cuore di Giulio mafcherato, e finto, quando appunto fi hauea fatto credere mutato di configlio , non più reftò mezzo, per ifperar bene dal di lui concitato affetto. Ricorfe con la fua ragione colà doue più hauea bifogno di farla intendere, e diritro-uarla. Ricorfe anch'ella ad amendue le dette Corone. Fece lo-ro fapere la fua giuftifììma caufa ; quella del Pontefice mendica^ pillai. ta, eltrana. Raccordò à Luigi la Colleganza , che feco teneua,cone'■ immutabilmente lincerà. Infinuò à Cefare l’ottima reciproca corrifpondenza. Protetto ad amendue la giuftitia, la conue- Con le fuè nienza, e la verità delle cofe accadute, e che accadeuano fopraUiwm’ le due Città contentiofe; e caricò finalmente la mano ; Che già effendo fiato dalla Republica eshibito il tutto alla Beatitudine Sua, e di nulla contentatali, rimaneua folo à confidarfi, che, ficome il Sole, quando fi attrahe da sè fletto le tenebrofe caligini à coprirli, ed intorbidarli il lucido afpetto, pare, che l’aure dolci per pietà fi muouano à frecciargliele d’intorno, acciòche ritorni à rifplendere, edà rafferenare il Mondo; cosile Maeftà loro ficompiaceifero difoffiare dolcemente nell'animo del Sommo Pontefice le tante Venete ragioni, per ilgombrarlo con elle da quei torbidi, eh’erano per contaminargli Io fplendore della Santità, fempre filialmente, e diuotamente oftèquiata. Rifpofe Cefare ; rifpolè Luigi con ottimi concordi fentimen- E ne ripor-ti di vnaconièiTata giuftitia, e con yn fommo defiderio di farla tale