LIBRO DECIMO. 38$ che già serano i Tei mila T edefchi perloro medeiìmi, e per le preghiere da' noftri Capitani rimoffi da’ rii petti, che prima contefi li haueuano , onde non più reftandoà Lautrech , che in contrario addurre,conuenne finalmente acconfentir di ritornare con tutte fui™! l’armi à Verona. Vi andarono amendue gliefercitifeparatamen-temente per due Ponti, in modo però da poteri! in ognibifo-gnovicendeuolmentefoccorrere. Arriuatiuialla villa, diuife il Francete le artiglierie, lametàcontra la Porta di Santa Lucia, l’altra di San MaiTimo, tutte indizzandole à ferire la muraglia, che vniife la Cittadella alla Città; e i Veneti fi diftefero nel Campo Martio, innalzando le fue à San Michele tra il Canal’, e’I fiume ,e apportando i tiri contra la Porta del Vefcouo. Venne anche fatto agli vni,&agli altri,di precipitare dal loro canto gran portion di muro; ma que’ di dentro non erano meno rifoIuti,e diligenti , così à fulminar co’ Cannoni, come à rifarcir*, e rimettere con nuoui ripari, e fortezze le aperture,e le ruine. Non potendo ¥u,UJlc'' in fine operar tanto le mani, eie braccia, quanto incendiauano, e disfaceuano le palle, e’1 fuoco, fi erano à tal fegno Spalancate oramai le breccie, che fi eshibiuanocapaci à riceuere ogni generale aiTalto. \ > Eccitauano i noftri Capitani Lautrech à non più tardar di > portaruifi,& egli ancora in quel medeiìmo procinto pur difficoltando, richiedeua aifettatamente foccorfod'altre artiglierie,per allargar più ancora gli fpatij. Sentitofi all’vltimo acutamente à pugnere da gran clamori, fpinfeauanti gli Alemanni, per cimen-£t tarli foli à quell’incontro , Idifenfori con ecceifiuo coraggio vi fioppofero,efcoppiando!iarcobufi,edi mofchetti, e gittando fuochi,e girando il ferro,li coftrinfero finalmente à ritirarfi indietro . Principiato, ches‘hebbead infanguinariì,parue,cheil de fio ^butul° • della vendetta infiammaffe nel Capitano Francefili fuoi fino allora aggiacciatifpiriti. Intraprefeda vero à ripartire le fue genti, e concertolle con le Venete ad vn fiero afTalto. Ma ne anche queftofùil tempo deftinatoalracquifto di Verona. Nel punto ifteifodl auuanzaruifì,capitòvn’auuifo,chenouemi!a Tedefchi, già dall’Alemagna fpuntati in Italia per Iaftrada della Chiufa , %$?[,!’ da loro occupata,s’incamminauano velocemente in foccorfo del-lul,a-l’aiTediata Città . Non era Lautrech d’animo cotanto abietto, per ifpauentarfi immediate ad vna fola voce d’aria. Tantoba-ftogli nondimeno anche quefta volta, per poter fìngere d’inti-moririì. Ritratto la difpofitione all’aiTalto ; dichiaroffi di non verio che voler'in modo alcuno iui attenderei nemici, per eifere trà loro, e tX'm que’ di dentro tagliato à pezzi, e tutto àvn tempo lì pofe inordi- ogni mudo ne, per a llontanaruifi. Già foliti i Veneti à fimili offici;,non mancaro-