80 DE’ F ATTI VENETI Ma né anche quefta commifsione vi giunfe à tempo.Mentre,rice-Morfc'‘m uutalaii Moro, iì andaua accingendo, per eieguirla, venneafsa-battutoneì lito fopra l’vna, e fopra l'altra ripa da gran tempefta di Canno-V'Mig'. nate, e Mofchettate, dache, foprafatto , e combattuto meglio non feppe difenderfi, che fcorrendo all’ingiù con la correntia deli’acque. Vrtato nondimeno in vn luogo di poco fondo , e quiui trouatoiì coftretto à fermaril immobile con pericolo dell’vltima ruma , prefe partito di lafciarui più torto sì Mua ¿i gualche arteglieria, che perderil in tutto. Negittò nel fiume, le Bebe . alcune, e così in gran parte alleggieritofi, rancò i remi, e fi calò, z & arriuòfaluo nel luogo detto delle Bebe. Zaccaria Loredano, Loredatio Proueditor dell’Armata nel Lago di Garda, fu parimente sfor-fJrndL zato à rifoluere di fe medefimo. Vedendo il tutto anche in quel- lo diGar. ]e parti d’intorno à perire, e renderli à nemici, auuertì anch’egli, che non capitaifero nelle loro mani quei Legni. Li diede alle sì ritira. fiamme, & ei con la fua gente fmontato, fi traife, e fi ritirò opportunamente in ficuro. Maubefe II Marchefe di Mantoua, per non ftar folo tra tante nemiche w tremi ^dtà neghitofo, inueftigò pur’eilò di auuataggiarfi con le fcor-Lonato»& rerie, e con l’inuafioni. Andò fopra le Fortezze di Lonato, e d’AfoIa, e le ottenne con facilità, così trà tante deprellioni, e fquarciamenti, potendo aifomigliarfi la Republica di Venetia al Cadauere di colui, contro del quale, quelli, che più Io temea-no in vita, più vi fi auuentauano arrabbiatamente ad offender- lo, & ad oltraggiarlo . In quelle tante , e tante horridezze d’arme, rimaneua ancora quella poca fperanza di negotio, che s’era già depofitata nella faggia direttione dell’ Ambafciatore, Antonio Giuftiniani, fpe-ditofi à Mafiìmiliano. Ma poco flette à cadere quefta ancora lènza effetto, e lènza, chele nepoteife meno fare efperimento alcuno. Scrifle al Senato l’Ambaiciatorej Come,giunto à Trèn-to, volendo, in conformità delle commiffioni lue, parlar col yèfiouo di Vefcouo, e pregarlo d’indirizzario ficuro à quella Maertà, ciò iK r- ebaueffe fdegnato di fare, ma fino ricufato di vederlo, lAmbafcia e di predargli orecchio . Gli fé dire,che nonpotea trattare con Siam1.“' Minirtro di Prencipefcomunicato, enellorteifo tempo, trattoli prende fi in Campagna, s impadronì di Ripa di Trento, e di Agretto ; e 1%rtfi0ed i Conti di Lodrone fecero il medefimo di alcune altre Cartella di quei Contorni. Sentiteli dal Senato tante nouità,tutte rimarcabili; Cheli Vefcouo,in vece di facilitare la ftradaal Giuftinia-nl> per andar’à Celare, non vuole riceuerlo, nè meno vdirlo. Che in vece di fofpendere l’arme altrui, fuagina, &infanguina le proprie fue > non più poterono iperare i Padri manco feuero, man- ■