LIBRO SECONDO. fi priuato coni’affetto del fuo Comune, & eshibì à quei Rettori dì pur esbibi-ammalarne anch’egli, e di mantenerli per quattro mefi con le fce' proprie facoltà . Tutte l’altre contribuirono àproportione del loro potere. Specialmente oiferfe Verona cinquanta mille libre d’orojed’ammaifar^lla pure vn buon corpo dimilitie; nè lagiu-ftitia, e la pietà verfo vna caufa, che rapiua generalmente gli affetti, folo fi contenne trà i Vaifalli. Leonardo Prato da Lecc^, f,aifmi. itimato molto nellarmi, di fangue illuftre, e di gran fortune, lLv7atZ' fpiccoiTi volontario dalla Patria iua j Si portò à Venetia co buon feguito di gente in feruigio della guerra ; Fece vn dono di qua- d ranta libre d’oro de’ fuoi proprij haueri, e retribuendo la Repu- denari.0 blica il fuo fegnalato merito, lo eleife Generale di tutta la Ca- lYnfrliT ualleria Leggiera. Se fi? Capitato pur’anche à Venetia Antonello, Nobile di Napoli, iÌgguit. e ricco anch’egli dideuotione, e fortune, fi eshibì à feruire con vna Compagnia di Caualli; e volendo difporre de’proprij haue* dftrvwn ri, dopo la fua morte, prima di paifareal Campo, nelafciòvni-uerfali heredi li Procuratori di San Marco. Altri comparsero parimente ad offeririi, moili non meno dalla Toro profeifata« deuotione, che per hauer braccio infàuore de’fuoi particolari pregiudicatiintereifi. Venneui principalmente GiouanniBen-tiuoglio, già priuato da Papa Giulio della Città di Bologna, in-fieme co’di lui fratelli. Pregò, che per la recupera gli fipreftaf-feaffiftenza; nèconofcendofiingiufto il farlo, per tenere il nemico diuertito altroue, il fuifragò di due mila Fanti, e di cinquecento Caualli ; e fifcrifle, 8c ordinò in Romagna à quei publi-ci Rettori, che lo aiutaflèro, ie ben poi non fi vide, ch’egli ninna cofa, nè contra Bologna, nè altroue intraprendeife. Con lo iteifo oggetto fumminiftroffi poi al Caualiere della Volpe da Romagna Imola,& ad Hercole T iberto da Ceiena, deU’altre genti ; hauen- fe cde)fa,e' do, come fuorufciti, e icontenti delle loro Patrie, amendue offe- & rito, di procurarui tumulti ; E GafparoSan Seuerino, Capita- rStl. no accreditato, & in Cefena allora,fu condotto à publici ftipen^ di; con vna Compagnia di Caualli. Haueano in tanto nella Ro-magnale Pontificiemilitie principiato à offendere-, onde coiìret- di,. ta la Republica à corrifpondere alla forza con la forza, commi- ^ont^cu fe a fuoi Rappreientanti, che douefTero oramai viària, & ordinò n^an^' a Lorenzo Sagredo, ch'era Capitano di vn’altra Armata nel agm' Crolfo, di trasferir/! ad Arimini, per porui fpeciaimente dentro, *n 94^^ di Comandante, Luigi d’Armerio. Ma in Lombardia, doue già piantauafila principal Sede alla guerra, haueano iFrancefi,per moleflare, e trafiggere da molte parti, gittati tre Ponti fopral’Adda, onde i Veneti andauano G 2 il loro