84 DE’ FATTI VENETI no . Conobbero finalmente quefti Padri, che l’impotenza," eia generoiità regnare inileme nonponno, e che non era più poilì-bile la refìrtenza contra vna piena d’arme nemiche così copiofa, e corrente à tante, e tante parti. Già oltre alle Terre, ed alle Città prenarrate , haueua il Rè Chrirtianiffimo fuperato anche il Cartello di Cremona . Già tutto ilPaeie d’intorno al La-jtno ii go di Garda, sera, parte raffegnato alla Maertà Sua, parte alle cfemlna‘ Bandiere deH’Imperio ; e già ipochi auanzi dell’efercito, ches’-ruperm era ritirato nel Campo Martio à Verona, diminuitoiì più anco-Francia!* ra del numero di fopra efpreifo, livedeuavna preparata vittima all’ira implacabile de’vincitori, quiui continuando àtratte-nerfi. Sforzata dunque l’afflitta Republica di penfare, e di rifol-uere qualche partito rtraordinario, fenza più interporui alcun’ indugio, prefe in querto cafo efempio da colui, che hauendo principiato à cader dall’alto, gittalamanoancoadvn debole ritegno , fenon per faluarfi dal precipitio, per alleggerirfelo in qualche parte almeno. Prefe, e deliberò di preferuare le reliquie rertanti mifere di vn tanto rouinato eièrcito ; ma più aniìo-famente ancora bramando efimerei fuoi Popoli diletti dagli vl-timi preparati eccidi;, conuennein quert’hora, & in querto punto, non meno cortretta dal Fato, che commoffa dalla pietà, far mutar Itile alla fua cortanza immutabile . Scriife à Capitani del-r!ii!aildt refercito,che doueflero immantenente portarii con eifo nel Ter-mLJ'efer. r^tor^° ^ Padoua ; & a’ Rapprefentanti di Verona, e di Vicenda en za, ordinò, che torto iortifiero da quelle Città, e che prima di iortirui, difobligalfero i Popoli dal giuramento di fede, e li la-j.j r fciaiferoin libertà difoggettarfi a’nemici, fempre che, perfal- i "Popoli uar fe rteflì, e le famiglie, foiTero cortretti à farlo. mLfoUYdi II medefimo pur’ancor commife in Irtria, ed in Friuli, doue fede- Tarmi di Cefare pure altamente andauano bollendo, e ferpen-do. Chrirtoforo Frangipane haueua già prefo il Contado, e’1 chrijiofo- luogo di Pifìno; e’1 Duca di Branfuich , feguitato da due mila pane preti- Fanti, sera d’ordine deH’Imperatore impadronito anch’egli di EnPDuc°a' Feltre, Duino, e di altre Terre colà d’intorno. Solo fi prefcrif di Branf fè in vn’irteffa manieraà tutti, che, nell*arrenderà , doueifero &haittere far’ogni sforzo, per faluar anco nelle pattuiteconditioni,le vit-tme. tuaglie, e artiglierie. Finalmente, perche nè meno à Ferdinando di Spagna rertaf-fe più occafìone di offendere, nè d’inuehire, comandoflì pari-ordmi in mente in Puglia, che il doueifero rilafciare al Vice Rè di N apo-ÌTnjiitZ li le Città, edi Porti, frettanti pure ne gli accordati concerti del« luoghi \i *a ^e§a aIla Maertà Sua. Spogli quefti, che fe non merita-Vicenèdi rono appreiTo agli concitati nemici, priuandoli dell’occafìo- ne di