LIBRO SETTIMO. 26} con quatrocento alla iìia ; ed oltre à quelle , & à molte altre di' fpofitionij commife, che le genti digiàrimafte in Romagna col Cardinale di San Seuerino , douefsero torfi da quella parte, e fe-guitare il corpo dell’altre, che già erano conia Palifla andate auantiverfoilMilanefe. Per quella intera ririrata de Francefi dalla Romagna, rimolTiui li ritegni, e gli argini, cominciarono à Vimini e inondami precipitofamente le perdite. Le due Terre di Arimi- J ni, e Cefena, con le Rocche loro, fi arrefero all Armi Pontificie. 3! e«!?. Giulio Vitelli, Vefcouo della Città di Cartello, c’hauea conu nuto, dopo feguito l’attroce conflitto, cedere a’ Vittorio!! nemici «• Rauenna, e la Rocca, comegiàlìdifse, corfo incontro all’occa-ilone? ne fece diamendue il racquifto ;e crudelmente lì rifarcirono que’ Popoli de’ danni, e flragi contro di loro,nel fàcco di quella Città, già barbaramente inuehite. Calati alla fine gliSuizzeri da Coira à Trento, in numero di dieciotto mila, indi peruennero, nulla impediti, anziricono-fciuti in qualità di confederati amici, nel Veronefe. S’era dian-K" zi la Palirta tratto à Pontoglio con tutto il Campo, afcendenteà n^e-ottocento huomini darmi, mille Caualli leggieri, e none mila Fanti, ripartiti hauendo gli altri tra Brefcia, Pefchiera, e Legna- Francefi à go ; e s’era quiui preparato,per combatterli. Vedendoli poi à di-fcendere nell’altra parte > venne àCaftiglione, vicino à Pefchiera fei miglia,dubbiofo ancora, lefolTero per auiarfi contro di Ferrara^ pure di Milano; e fu dubbio quello, che cagionò la certezza dell’eccidio,già prefcritto de’ Francefi, tanto fàildeftino , che ognipaffo,procuratocontrailfuovolere,diuenga vn’inciampo. Capitò àcafo in mano a’Veneti vna lettera, ch’egli fcriueua in Milano al Generale di Normandia, in cui palefauagli, che, fe i nemici contra quel Ducato fi riuolgeuano, fcorgeaui diffìcile, e quafiimpofsibilevna faldarefiftenza . Quella lettera infegnò à gliSuizzeri la vera 11 rada, perdoue meglio indirizzarli. Partirono dal Veronefe, così configliati anco dal Cardinal Sedunenlè, sumeri fi che da Venetia, dou’era ftato nobilmente accolto, s’era trasferì- à to al Campo. Giunti à Villafranca, fi accompagnarono col Ve- niiafrica. netiano, già quiui condottoli fotto il generai comando di Gio-uanni Paolo Baglione, conlìftentein quattrocento huomini d’arme , in ottocento Caualli leggieri, yi fei mila Fanti, e refo più (limabile da molti pezzi groflì d'artiglieria . Rinlòrfe allora vn Tumultua. faftidiofo incontro . L’ardente defiderio di coloro contra il Rè di Francia haueali fatto crefcere, viaggiando, àfeimila piii^fcf-del numero pattuito ne* Capitolati ; onde mancato il denaio all’intero compimento! delle loro paghe, vrtarono precipitofamente à proteftare ad alta voce, chefarebbono pattati à mili- tar’in