libro NONO. Cagione il Paefe ordinariamente abbonda. Congetturatone TA1-uiano dagli andamenti il penfiero,fortì di Padoua con parte delle fue militie,códucendoiì anch’egli nel Vicentino,per impedir’il ne-mico,quanto più hauefie potuto; e tanto anche andò girando per que’Contorni col valore,e co rinduitria,che confeguì final mete, almeno il bene,di dar modo à que* poueri habitàti per porre le Io- . ro vite, e i loro haueri bafteuolmente in ficuro,& al coperto. In- *». grofiatofi in tanto à gran conditioneil Vice Rè , con moke altre genti concorfeui dalla Lombardia, e liberato/! da ogni timore, per l’efercito ilio cotanto accrefciuto,/! auuicinò alla Villa diBar-barano, rifoluto di attaccar i no/tri in battaglia. Conobbe 1*AI-uiano il pericolo, non tenendo feco, come se detto, die vna fola parte delle genti fue. Hauea già difefi,e riparati quei fudditi dalle minacciate ruine,per le qualis era colà fpecialmente trasferito. Ritornò nuouamente in Padoua, equiui tenuta coniulta con gl’altri Capitani fopra che rifoluere, deliberarono di co E ritorru mun parere di gittarfi fuori con tutto l’efercito, e fermar/! nel fo-,n VaduU* lito Luogo delle Brentelle ; Ilcheanco fubito e/eguirono,e ritro- Voie^e e uatiuiine/Tereligiàfabbricatiui lauori, ficuri vi fi acquartiera-/^ 1 loggumen. Tono» tojlltlir'é- Conferuaua/ìil ¡Senato più che mai alieno di anuenturar’allattlle' forte d'vn generale combattimento tutte le fue fo^ze. Troppo importaua il perderle, per arrifchiarle, e troppo difcordaua da vn’ottimo con/ìglio il farlo prima, che Tarmi Francefi comparif-fero in Italia. A gli auuertimenti della propria intelligenza, fi aggiugneano quelliancora del Rè Francefco.Egli pure,col mez- chteabattì zo del l’Ambafciatorefuo qui Re fidente, non cefsaua d’infiftere prefso a’ Senatori, che in ne/Tun modo, nè per qual fi voglia fpe-ranza fi aff rettafiero ad azzardare impatientementeTarmi, ma che fi douefiero attendere ancor le fue, per poterfi con tutte le forze vnite combatterei ficuramente vincere. Scrifie per ciò con rifoluto decreto il Senato alTAIuiano, di contener/! lungi da qualunque impegno ; conferuarfi forte di Luogo in Luogo, e ftar'ofieruando in tal guifa gli andamenti, e gli oggetti de’ nemici. Trattofi intanto il Vice Rè dal Territorio Vicentino nel Veronefe, diede occafione alTAIuiano di nVice ^ torfi anch’egli dal pofio delle Brentelle, e dicondurfi nella Ter-^jj.«/ ra d’Efte co tutto Tefercito;e’I Senato auuertédo pur egli à tutto, ¿VOiiHi*, ordinò,che Renzo da Ceri con molta gente ritornafie in Crema,noa per ficurezza di quel!aCittà;per auuicinarlo alIoStato di Milano, c perche potette prontamente congiugnerfi co Te/ercito di Francia, fubito comparfo.A/Frettaua in mentre il Rè,per ancoftando à Lione, tutte le prouifioni necettarie à grande eièrcito, e penfall a i