LIBRO OTTAVO. i9S. • volte áncora con fimili concerti fotto la medeiìma Città. Ma k luabrauura,diniunacofabramofapiù,che di combattimenti,e d’Imprefe, ve lo trafportò fenz’altro rìfleifo, nè indugio. Arri-jJ¡J#f; uato, che vi fù vicino, trouò pur’anche in quefta occafione il tro- fi conduce' uato nelle precedenti. Trouò già fcoperta da quei di dentro l’ordita traroa, e ch’eifi auuertiti, s’erano ordinati,e fortificati per-fettamente indifefa, ondeconuenne retrocedere. Andatogli in tal guifa contra Verona fallito il penfiero , già che s’era tratto al- ; > laCampagua,volle efperimentar’altroue miglior fortuna .Mar- KS chiò verfo Cremona follecito. Occupò, viaggiando, la Terra di ValeggiO,e la Fortezza di Pefchiera, e lafciati in quefta Gouer-natore, Luigi Bembo, e Zaccaria Ghifi nell’altra,con buon pre- . : fidio in amendue, tirò auanti, e fi fè vicino alle Porte di Cremo- Síí*" na • Quiui feoprì vero, che più del tempo fà la congiuntura ma-turi i frutti. Si erano diuifi in due fàttioni quei natiui Popoli. Gli Luigibì-auuerfi alla Republica, fentito lungi il calpeftio dellefercito, Io tiri! oh,fi liaueano con la fuga preuenuto. Gli altri,di vn’animo bene incli- '^ÌLnu. nato, anfiofamente lo attenderono,e fubito comparfo,gIi aprirono con grande allegrezza le Porte.Entrato rAIuiano,ed entrato feco l’efercito, permife, che foiTero fualigiatl, e maltrattati fenza Porcumi remiflìone mille Fanti, educento huomini d’arme, ch’erano di'», guardia ; Fece conferuar’a* Cittadini la meritata indulgenza ¿e, fpiegatein ogni Luogo l’Infegne di Francia, ed efortati li Po poli àdouerficonferuar fedeli ad vn tanto Rè, diede la Republica àdiuederea*PrencipiConfederati la fua lealtà, ricuperando à Luigi la Città riguardeuole di Cremona, prima che paiTaifedi quà da* Monti vn fuo minimo foldatuccio. Si compiacque PAI- ÌZSis uiano di dare anco à quella grande opera tutto il compimento -l^tpu3~ Formila di proportionato prefidio. Rinforzò quello ancora del alla Fran-Caftello, che purera fotto il dominio della Francia ; nè guardò àc,a’ diminuire il proprio efercito, e di togliere à Crema Renzo da Ceri, per farlo colà paiTare al Gouerno. Ma non meritò la Republica appreifo al Ré Luigi con le dette fole iuperate Impreiè. Meritò ancora con gl’infortuni;, chealtroue per quefta fola cagione àfefteifaftranamentefuccedettero. * Poterono Tarmi fue fuperar Cremona . Potè la fola fama di quella conquifta far, che Lodi, Soncino , & altri Luoghi della Giara d’Adda, parimentefe le arrendeifero;non già potè I'efer-citofuo , mentre profeguia colàinfauorede’Francefi, trouarfi à difendere nel Veroneiè, e nel Vicentino il proprio dominio. Partito già ì’AIuiano, e partito, per intraprendere gran fatti, hauea conuenuto indebolire li prefidi;. A ciò auuertitofi dagli Alemanni in Verona, dierono fuori improuifi in due mila Fanti con molta Ca-