451 MDXX, DICEMBRE. 452 mandar in Scozia il duca di Albania, tamen mandò monsignor di Obigni, che si poi dir quello instesso. La terza cosa richiesta, per le cosse di Spagna si voy inlerponcr in aquielar queile cosse; a la qual dito Cardenal ha risposto il Re ha bona paxe col re Cristianissimo, e col impanarsi in queste cosse non vo-ria li venisse qualche suspeto per esser geloso eie. Scrive esso Orator, si baloti li ducali 30 per il suo secfetario. Fu leto una ¡etera di Verona, dii signor Go-vernador nostro, con una letera qual manda a domino Zuan Piero de Gandin suo secretarlo, avuta da Milan. Con avisi auli per via, dize di nove tjj Spagna, qual è mollo copiosa. Et il stimano e copia noterò qui avanti. L’altra di Zenoa, è di 19 Novembrio. Avisano di Spagna, di 30 et 31, come il Cardinal era fuzito di note incognito a di 15 Octubrio, et zonlo a Medina, e che li grandi lieti da l’Imperador haveano trovato danari et fato esercito di ... fanti e 2000 cavalli, et speravano di aquietar le cosse, et Burgos teneva volenliera a la obedientia prima. Di Hongaria, di sier Lorenzo Orio dotor, orator nostro, date a Buda, a dì 12 Novembrio. Come il Be partì a dì 21 Olobrio di Posonia, et a dì 3 Novembrio zonse lì in Buda, e per camino pati gran sinistro per la penuria dii viver ctc. Etiam 275 |ui Orator è zonlo, e ne 1’ mirar dii Re a Buda fo molto honorato eie. Scrive, visitò Io illustrissimo Conte Palatino, era lì a Buda arrivato prima dii Re, è mandato ne la fiola dìi ducha di Moxonia, di primi personagi di Polonia, qual li disse il Re averli consiglia ducali 5000 di danari el dia aver di la Signoria nostra, però manderia uno ambasalor di qui a quell’elieelo, pregando la Signoria li volesse servir per averne gran bisogno, linde lui Oralor justificò la Signoria non è debilora, imocredilora,sicotne quando domino Filipo More oralor di questo Re fo a Ve-nelia concluse iron dimandar alcun denar se prima non dimandava li danari auli, e cussi il re Ladislao fu contento. Ditto Conte disse, adesso la Signoria poi servir il Re e mi farà cossa grata. E lui Oralor li disse, la Signoria per le gran spexe aule non ha danari, poi la spesa fatta l’anno passato in far armata perle nove lurchesche ; però non bisognava richieder tal cosse; con altre parole. Il qual Conte concluse il Re manderà uno oralor eie. Unde lui Orator deliberò andar dal reverendissimo Slrigonia, qual era a Stri-gonia, e li disse la richiesta dii ditto Conte, e soa signoria reverendissima, come grande amico dii Stato nostro, volesse far ete. Soa signoria rispose esser sempre prontissimo per la Signoria nostra, et lui non poi far altro che dove il Conte Palatino voi mandar oralor uno suo suddito chiamalo Alberto di Loraeh, lui vederà il Re mandi il reverendo tlon Filipo More proposito agriense slato più volte a Venelia, è persona destra e ama molto questa Signoria, et aricorda è boti la Signoria li fazi le spese; et cussi fin 8 zorni veria a Buda a parlar di questo. Scrive, ditto oralor, si elezi il sttccessor aziò possi repatriar. Dii ditto, di 14. Come fo mandato a chiamar, andoe. Soa Maestà era con il Conte Palatino, il reverendo Cinque Chiesie, il reverendo Bazia gran can-zelier, il thesorier eie. Per il Gran canzelier disse come il Be, intesa la morte dii Turco voleva veder di recuperar molli lochi tolti por turchi a li confini, e però la dieta voleano far questa santa Lucia la hanno abbreviata farla a ¿li 19 il dì rii Santa Elisabetta, però voi sussidio e consejo da la Signoria di questo. Et manda uno oralor, etiam per aver danari a conto di quello Soa Maestà dia aver, et voi da lui lelere in recomandation dii dito oralor manda. A la qual Maestà esso Oralor rispose che non era di mandar per 275" questo, prima, havendo tanti degni consultori, poi la Signoria non dia dar danari, dicendo le raxon disse in le altre letere, e si dia meler a conto li danni fati per Botli Andreas a nostri subditi etc. Et loro si ti-rono a parte a consultar, poi li feno risponder, Bolli Andrea al tempo le’ quelli danni non era subdito dii Re, ma come membro putrido alienalo; con altre parole eie. Scrive, fin 8 zorni il Cardinal sarà lì, el ha inteso verrà domino Filipo More, perchè zà il Cardinal mandò a dir al Re saria boti mandasse questo More ch’é praticho etc. Dii dito, di 18. Come de li è stà confirmà la morte dii Turco, e il fiol sentalo in Sialo per via di ......, et è pacifico, e non sarà conira cristiani ; tamen di la Signoria nostra non si ha auto nulla c quelli voi far guerra al Turco eie. Eri vene nova di Germania di la coronalion di la Cesarea Maestà et seguiria le noze fatta frisse la dieta. Nolo. Lezendo dite letere di Hongaria, vene una letera, qual se intese la morte dii Turcho novo, nova zà do dì dila per la terra, et il Consejo volse aldìr la dilla letera subito. Di Cataro, di sier Vicevzo Trun retor et provedador, di 17 Novembrio. Come de lì è aviso, per più vie di turchi, come el Signor novo di turchi era morto; la qual nova li ha parso tal qual de avi-sarla subito, perchè de lì la resona, venula da le parlo lurchesche. Da Napoli, di Hironimo Dedo secretarlo,