LIBRO Q_V I N T O. 189 S’impegnò con libere, epubiicheprotette à patrocinare Alfon-fo. Procurò ttrigneriì più fortemente con Cefare. Per allettar- sent aite lo, e meglio vincerlo, afficurollo, che farebbe flato in perfona inra-Italia con vafto efercito alIaPrimauera, per feco incamminarli vnito contra il Papa,e la Republica. Guadagnolio à chiamar’vn pw«w Concilio generale d’ambe le nationi Germana, eFrancefe, con/T”. Com' ifperanza di perfuaderui ancora il Rè di Spagna ; E per dar principio àdittornar’il fuoReame dalla Pontificale obbedienza, fè commettere à tutti li Prelati della Francia , che doueflero trasfe-rirfi alla Città di Orliens perla medefìma conuocatione, Snudate, c’hebbeil Rè contra il Papaquett’armi temporali, e fpirituali, nulla perciò nè anco fi rimofle Giulio dal fuo fiero Ver cui ne rj * anco fi c5- idegno. mvLme u Haueua la Republica ,fubito, che arriuò à Bologna, fpediti al-VaI>a' la Santità Sua, Domenico Triuifano Procuratore di San Marco , e Leonardo Mocenigo, Ambafciatori ftraordinarij, in ag- Domenico giunta dell’ordinario Donato, cheandaualo per ogni luogo fé- euóÌZo guendo. Più efficaci richiefte fece loro. La prima fù , che l’Ar-mata marittima doueife fenza indugio penetrare nuouamente tori in Bo-inPò. La feconda, che l’efercito, il quale trouauail per anco à Lonigo , marchiatte con la fletta celerità in Polefine , per infettar dedLJap‘l fopra le ripe del fiume il Duca fino , che rinforzate più ancorai’ armi della Chiefa , potettero vnirfi , & vnitamente auanzarfià combattere Ferarra; E la terza , chehauendogiàla Republica lafciato à fua contemplatione il Marchefe di Mantoua in libertà, trouandofi egli allora feco à Bologna, fi compiacctte di valerli d’ etto per Generale dell’efercito . Si è difcorfo ancora delle diffi- E di el coltà , ch’impedirono à preporreilMarchefenelGeneralatodi^j«^* queft’armi, hauendo mancato più volte ad vn’integrafincerità . Marchefe Sorpattando nondimeno il Senato ogni contrario rifletto, voile fitMant0' fodisfare anche inquetta parte il Papa . Conduffe agliftipendi; tendone per anni cinque il Marchefe nella Carica Generalitia, con la cor- ct°0mpucni' rifponfìone annuale di cinquecento libre d’oro : & egli all’incontro fi fottofcritte al debito ai mantenere in tempo di guerra trecento cinquanta Caualli grotti, educento Fanti. Rirnafe pure compiaciuttoil Papa nell’altre due richiefte • Ordinofli al Moro, General Marittimo, che douefle penetrare con 1*Armata in Pò, & à Capi dell’efercito, che fmembrataui vna gran portione, s’in- Armna camminafle con etta verfo Rouigo vno de’Proueditori. Cosi an- veneta m che fi adempì il tutto da ciafcheduno. Entrò il Moro in Pò co’ ?iVroue_ legni più grotti per la bocca di Primiero ; Marc’ Antonio Con- ^ citarmi co’minori per le Fornaci; e’IProueditorCappelIo fi con-vou/ne. dutte, bene affittito > in Polefine. Queffi, fubito arriuatoui, paf- ^h.F,gil' \ \ so a %