libro terzo. u5 colui, che fi riferuarono viuo nelle mani. Altro difaftro fucce-dette nello fteffo tempo anche à Galaffo de’ Pi;, itipendiato parimente da Maffimiliano. Sitraife àfcorrere, & à danneggiare que’Monti Padouani, evenne vccifo dalle genti del Paefè, che W» Gigli fi folleuarono contro . Tli°. Ma piccioli, e di niunrilieuo fi poteuano dire quefti fatti ,in riguardo degli attroci, chefiandauano più fempre apprettando, ed auuicinando. Sopraggiuniero da molte altre parti militie à Maffimiliano. Gli ne mandò il Rè di Francia,condotte da Mon- Granmn;. fignore della Paliffa. Di altre lo fouuenne il Papa, confègnate al comando di Lodouico de’ Pi;. Molte gli ne fpinfe il Duca Al- capitate. fonfodi Ferrara col Cardinale Hippolito, fuo fratello, e tante pÌncL* altre gli furono inuiate da’Prencipi inferiori Italiani, e delfini-£2^ perio, che la Maeftà Sua, fatta la raflegna generale dell’eièreito, ^r j™-trouollo arriuato al numero di cento mila foldati. Ciò non oftan- Princìpi. te conteneafi per anco nella fteffa diftanza da Padoua, moftran-dofi irrefoluta ancora à qual canto foffe,per riuolgerfì, e per afta- eferato, lirla. Si fparfe anco in quel medefmo tempo vn’altra voce,che vedendo Padoua inedefima refa quafi ineipugnabile, pen fafle di la-fciarla per allora in pace, e portarfi d’improuifoad attaccar Tre- T reuigifo-uigi ; nè effendo maiftata quella Città, fuori di fofpetto,ora giorméte rinforzandofi, fi tormetauano i Padri,trouadofi necef-fitati da tante ambiguità, e minaccie à prouedere in vnfolo tempo àquelleaed àquell’altre parti,econfiderabilmenteà tutte. Più ancora dei timori perTreuigi trauagliauanolefcorrerie de’ne-mici dalla Germania nella Patria del Friuli, generalmente fàc- lncendlj cheggiando, occupando,ed incendiando quel mifero paefe. Gi-nel Frtuli« rolamo Sauorgnano, feguitato da’fuoi, e da’Popoli di quelle Montagne, e Contadi, faceua tutto il più, per opporfi loro; e Girolamo potè anco fopra gli occhi d’effi ricuperare la Terra di Caftel nuo-uo ; per Io che, e per tanti altri infigni meriti, la munificenza del pròne. Maggior Configlio infignemente anco Io eleffe, ed annouerò trà Caftel nuo. li Senatori del Gouerno. Ma non poteua egli folo refiftere à tan- ¡%iine em to . Inceifantemente continuauano le calate degli Alemanni dal- ietto sem- l’AIpi. Più femprecrefceuano legelofie, ch’effer doueffèTre- uigi, prima di Padoua affalita. Si conuenne premunir’anch’ella con tutte le genti, e prouifioni, cheintanteftrettezze,ebifogni, sT°“jjrf.in furono permeile. Se le mandò in carica di Proueditore,Luigi Luigi Mo-Mocenigo,e*per più fempre fortificarIa5aIIargoiTele maggiorale- ZdftoreT te intorno il fiume Sile per poco meno di vn miglio. Ma intanto, che in tal guifa fi procura, e fi prouede per Padoua, e per Treuigi, e che, in vece di Francefco Cappello, Proueditore di tutta la Pa- Lu.. Dd_ tria Furlana,caduto infermo, vi fi manda Luigi Delfino, penetrò Co'in Q 2 impro- Fmdl'