LIBRO DECIMOQVINTO. 6zi tre Tofcurità non ne permetea la cognitione, quando la Turca allargatati per qualche fpatio, fenza palefarti chi ella foiTe , fcaricò contrala Veneta tutti li fuoi grofsi Cannoni in prora. Irritatoti il Contarmi, non potè prouocato, e offefo iofferir’ vna tanta ingiuria- Lanciouuifi alleflrette, &aII’abordo, edattaccollacU ogn i canto con grand’impeto. Ben munita,& armata di trecento huomini,refiftè gran pezzo, con non poco danno etiandio de’no-itri;maconuenne foccombereinfine, e vi rimafero coloro quali tutti eftintì. Vide allora il Pefari, chel'huomo ha la poteftà di reggere fefleifo,non icati Continuò il Tuo viaggio-pur ancora* per allontanarti ; mà sforzato finalmente da Vento gagliar- disoima-do,nonglifùpiù rimedio,per non obbedire al Fato,che già prefif-no' fohauea difpignereìn guerra col PotetatoOttomano la Republi- spinta da ca. Trafportata la noftra Armata più Tempre vicina alla Puglia* uv^uÌ quiuileaccadèfcoprirealcuni fuochi fopra quelle fpiaggie, e di lèntireglifparidi più artiglierie, vfciti dalle Galee de*Turchi cheiui forti fi trouauano, per dar fegnoà molti di loro, fmonta-tiàterra cheti rimbarcaffero. Le Conferue della già diiììpata del Gran Signore, le quali al tempo del combattimento ièle trouaua no al quanto diftati, erano già corfe à portar Pauui io del-l’accidenteailoro Generali, che lui tratteneuanti;edEffi deliberati à rifentirfenein qualunque modo,cd inuitatìdalla comparia vicina de* Veneti, fi traifèro fuori fenza maggior’indugio al con-flitto. Non può negarli>che non fotie fouraprefo allora il Pefari lombarda vna fomma contuiìone. Contrauueniua il fuggire al coraggio dubbudei folito delle Armate Venete, auuezze, non folo à combattere: ma ?peVd àrimanere d’ordinario vittoriofe. Lo efporfi al cimento repu-gnaua à gli ordini preciti del Senato , di douereaflblutamen-reifcanfarlo ; e non era quelli vn fortuito picciolo incontro di qualche Galea, come gli altri primi ; Trattauafi di azzufFar’infie-me tutti i corpi interi in vna generaÌbattaglia, echeinianguinan-dofi,ediftrugendofi TArmate l’vna contra l’artra,ti rompeise genera Iment e la guerra. Ma in mentre, che per combattere* ò nò, combatte fefteifo il Pefari tra i fuoi configli, e che finalmente elegge , e comanda per mal minore, che fi deua ritirare tutta 1’ Armata alla volta di Corfù, ecco à inforgeregran difficoltà trà le fue Galee in obbedirlo. Parte più prette, e parte più tarde fa- nf/JZy-cendolo, quattro, di cinque, rimalie più addietro dell’altre, ven- : nerofermateda’ nemici, co’ loro Sopracomiti, i quali poi furono, mafie adie. dopò qualche tempo iniquamente decapitati ; e la quinta, gouer- da-Tunk nata da vn tale Giouanni Battifta Mìrcouich da Pago, miracolo-famente faluatafi ad Ottranto,indi fcorfe à ritrouare in Dalmatia il General Vitturi. SehaueaSolimano negl’altri accidenti, anteriore