LIBRO NONO. uefTe badata la fuacoflanza , e lafuiiceratezzadi que’ Cittadini, come nell’altra occafione , à poter reftere . Reputò buon configlio di riparare con l'ingegno,già che più non potea con la forzaci preuetìuto eccidio. Conchiufedafemedefimo, e'fenzalaPubli-ca permiiTione , mentre temè di non poterla riceuere in tempo , vna triegua d’armi per fei mefi, rift retta folamentetrà le dueCit- Eco„Mu-tà di Milano,e Crema . Caduta con ciò l’occafione allora del Tuo *. ’J" foggio rnoj in quel Luogo, lafciouuidifempliceguardia Gio:An- fei mtft lri tonio Orfino con cinquecento Fanti ed altrettanti Caualli , ed ei m^0\ ' colreftantedelle militie, capitatoàPadoua, fe ne venne indi à Venetia. Qui non iolo fù abbracciato vn tanto huomocon tutta la dima , e l'affetto , mafibramòetiandioconfegnalateteflimo-nianzedicomprouarglielo.Hauea, comegiàfidiffe, ricusatala Carica di Gouernator dell'Armi ; gli fi accrebbe la condotta , e F mrj. > fi fregiò col dono della Terra di Martinengo. Ma liberato che fù £«?*- il Vice Rè da’ trauagli di Brefcia, e Bergomo,cheIo haueuano rapidamente tolto dal Veroneie, ingroffato d’armi, & aggrandito di cuore, tornouui di nuouo, rifoluto di attaccare in ogni fito, & in ogni modo l’AIuiano, che per anco fermauafi d’alloggi a me-tofopra que’confini . In Verona al Marchefedi Pefcara ioprag-giunfeanco nel tempo irtefTo della militia Alemanna,onde amen- ¿¡¡¡^¡¡^ due quefli Capi corrifpondendofi, concertaronoinfieme di affa-