¿o DE FATTI VENETI comparía viciniílima di Mafìimiliano . La dura neceííita, in cui fitrouauano i nemici, òdiconuenireattenderlo ancor’eflì,òdi códuriì difperatamente ad attaccare la Maeilà Sua dentro à quel Ricinto, & ad eshibirle certa la vittoria, in vece lei di andarfela cercando tra gli accideti azzardofi dell’armi, e le variationi infia-bili della fortuna.Dopo setite le opinioni,non piacque à Luigi,nè di fermarli nel Ricinto,nè meno attendere la venuta di Maximiliano ; foiìeciò per l’incertezza del tempo, ò perche gli pareifè di troppo aggrauare la fua grandezza Reale, quafi che non ha-ueííe forza, nè animo bailante, per combatter folo contra la República di Venetia. Lo andare anche ad affalire li nemici nell’-eleuato fito , dou'erano, riputò partito troppo pericolofo, ed imprudente, onde nerifolievn terzo . Rifolfedivfcire, edian-dareall’efpugnatione diRipalta, con oggetto di efperimentare, $olr¡fpu &1 Veneti, per non veder fi à perdere quella Terra fopra gli oc-¿natiane di chijfortifTero da quel Pofto in di lei difefa, e con quella occafione tpa ta. jiaue^e p0tul;0 ja JVXaeilà Sua in egual piano affrontarli loro, e generalmente combatterli.Sortì dunque con tutto l’efercito fuori del Ricinto nel profondo della mezza notte, e chetamente in-in^mrcbia- camminoífí diritto il fiume verlo la predetta Terra. Non potè però eííere fi poco flrepitofo il mouimento, e la marchia di quel vailo corpo, che non ne peruenifie vn'indiftinta notitia à Veneti, li quali,per accertarfene, e per fapere meglio del nume-ujjhia- ro > e deU’intentioni, v’inuiarono fpeditamente l’Aluiano. Egli noefce per partì nello fpuntar dell Aurora, feguitato da quattrocento Ca-ualli; ma denfanube, calatafi nello íleíTo inllante, gli fi fparfe, e diluu gli fi oppofe di grand’ombra, e di grande impedimento. Ciò non oftantecontinuò il fiuo viaggio, &andò tanto girando intorno , che trouofli adofiò improuifamente a Francefi, dalle mani de’ quali, non folo fi fottralfe illefo ; ma potè à ballanza cono-fcere,che quello era il Rè in perfonaicheera feco tutto l’efercito, echeindirizzauafiadattacar Ripalta.Come fu valorofo,e pron-f/uraeai'to a preferuarfi,e precifamente à rileuarne il vero,cosifù prello à portarne I’auuifo à quelli di Ripalta medefima,^: à confortarli à refiflere ne’primi affalti, promettendo loro, chetoflo farebbe Tiilui andato l’efercito àdifenderli, &à cuilodirli. Ritornò pofciaal niufdi Stigliano, & agli altri, e loro riferito il tutto, concordi fi deli-fenderji. berarono in vn gran parere ; Di torli da quel Luogo, e d’indi an-vi fi muo. dare à tutto tranfito in aiuto della combattuta Terra . Douen-IZnfoc do muouerfi, e douendo condurfi alla fronte > & alle mani co’I corfo. potentiffimo eièrcito inimico, furono coilretti di confumarui neceffariamente tanto tempo, che i Francefi, peruenuti nel men-rinano do» tre à Ripalta, e piantatele contro le artiglierie, Ja efpugnarona prima