libro S E CO-N DO. 6n- e con l efempio della Tua propria perfona ,icagIiolsi coraggio- Animata io dentro alla battaglia. Si combattè per qualche horà, e non %lu££ folo refifteano i Veneti, ancorché di molto inferiori,ed ancorché medefìma • la Caualleria non dimoftrafle tutta quella volontà, & ardire, che p doiieaiì ; ma fi fcorgeua aliai chiaro, che fe non accrefceuafi nè «fi all’vna, nè all’altra parte il numero de’ combattenti, era oramai per penderela vittoria in Ior fauore. Ma, come ad effi, & alla Fanteria, che faceua mirabilifsime pruoue, mai fi vide à mandarini in aiuto, delle tre fchiere, di già trafcorfe oltre al foiTo, meno vn Fante, ancorché in Agentemente, e replicatamele, ricercaf-fe I’AIuianoaiuto, così il Rè Luigi, ofleruato de’fiipi vicino il pericolo, fpinfe, e fece tolto, ch'entraiTe nell’ardua battaglia tutto intero il corpo dell’efercito , ed auanzouuifi col proprio battaglione in perfona anch’egli. Strettofi, e rincalzatoli più tremendo , e più fanguinofo allora il conflitto, ciò non ottante fi videro i Veneti ancora marauigliofamenteàrefiftere ; nè mai perdutoli l’Aluiano d’animo, fempre combattendo, e foccorrendo da tutte le parti, lirincorauaà corrifpondere con la grandezza del valore l’immenfità contrapolla de’ nemici. Tré horedi com- ^ battimento fcorfero, dopo entrato il Rè nella pugna con tutto il boreT fuoCampo, fempre ancora variamente ondeggiandofià qual parte folle per decidere vittoriofamentel’euento. Alla fine non ballò l’eccelTiua quantità ; e nonhallò il tempo lungo a France-fi,per fuperchiare gli inferiori . Si fece loro anche partigiana la fortuna. Nel concitato ardore della gran battaglia, hora coll’ auanzarfi, hora col rimetterli, & hora col fchermirfi, fecondo i bifogni, e l’efitationi degl’vni , e degl’altri , andarono tutti tanto riuolgendofi, e variando di fiti, e di luoghi, per do-ue rapprefentauafi trà infinite itragi quella funelta tragedia, che finalmente trattali, & vfcita fuori la pugna de’tralci, & arbori, ne’ quali s’era principiata , e continuata* fi ridulÌe in aperta, &in dilgombrata Campagna* Quiui la CaualleriaFdmride Francefe, che preualeua di molto, e molto alla Veneta, potè più fciolta, e non più impedita maneggiarli, ed eiercitarfi appieno >a e pur tanto, e tanto non ballaua ancora, per vincere, a’nemici. Oltre alla grada della fortuna, potriafi dire, che vi accorrere propitio parimente il Cielo, quando da eiTo, e non dalle nuuo«-le, torbide,e vaga nti,fcat uriHero le pioggie, e le tem pelle .Cadde inquelPiileiTò tempo grand’acqua importuna, da cuirefi>, per maggior fciagura, alla Fanteria Venetianail terreno fdruc-cioloio, e lubrico, e perciò potendo manco affrontarli col piede contra la Caualleria Franceiè, fu forza all’vltimo , che perdel-iè; ma perde con tanta rifolutione, ecoilanza, che, per inuitta- I men-