LIBRO DECIMOQYARTO ^ glione, che era dentro principale Comandante, fù primo à proiettare la neceliìtà della reía, per mil'eramente non perirui. Molti più arditi, e più tenaci di etto, ed i Magiftrati fpecialmente, ricalcitrarono ancora ,quafi imputandolo d’infedeltà . Finalmen- cbeh cote conuennero tutti acconfentirui; Mandarono quattro Amba-^J4! {datori à Don Ferrante Gonzaga , ch’era fucceduto nel primoam” r '* comando, dopo interfettol’Oranges, ed offerita , e capitolata la refi, furono le conditioni. C he il Papa, e Firenze r ime t teff ero nell'affoluta difpofittone di Ce- r f fare le preferitilo ni, e le forme di mcl Gouerno, faina fempre la IU mftabtiìtV-bertà. Che fino* che ne fegui/Je la decifìone, vi refi affé dentro alla cura, & alla guardia il paglione con due mila Fanti, e che per leuar da quelle mura l’efèrcito, doueffero i Fiorentini farvn'esborfo di ottanta mila ducati. Ma nè anche per ciò potè godere Firenze quei pochi frapo-fti periodi a 1 linter ito della fu a fpirante libertà. Pagatiappena i capitolati denari, conuocò il Baglione in Piazza, conforme agl’antichiriti della República, à Parlamento il Popolo, ed efercitando quella fomma autorità, che gli concedeuano l’arme in mano, fè,che il Parlamento medefimo trasfondeife in dodici lòli Cittadini vna piena facoltà d’inftituire à loro modo quel Gouerno. Subito eletti, efubito ridottifi, eifendo tutti dipendenti^ fattionarijdellaCafa Medici, fù facile il prefagio di ciò ,che doueuano deliberare . Deliberarono , che fi doueife ridurre il ¿¡¡¡¡¡¡¡¡^ Gouerno di Firenze, e tuttala Città , alle forme, e rego -Med™ alle medefime , che fi praticauano prima dell’efilio. Furonui fcac- ¿[ouram~ ciati li Soldati contumaci. Si diftruifero li malaffetti beneftanti, parte con la prigione,parte conia licenza,e partecó l’efilio.Publi- colcaa¡. camente fe ne decapitarono fei,ed intalguifa iì purificò Firenze, gode mil", come fi volea, e ritornò fotto la fouranità de’Medicu afftttl ' Mentre Solimano in Coflantinopolicontinouaua negli armamenti per la proffima Campagna contra PVngheria, entrò in fof-petto »chela pace. già conchi ufa tra i Prenci pi Chriftiani,poteise contro di fe conuertirfì,e temè principalmente di quefta República . Era inColìantinopoIi allora in qualità di Ambafciatore del Timore in RèGiouanni, Luigi Gritti, figliuolo naturale diquefto degno ^¡¡“¡¡¡^ Prencipe, regnante ancora. Dubitò egli, che fàcilmente odian- d'Ct>nji¡a~ doiì colui,che fi teme, potette il barbaro nodrire maTanimo con- mu‘ tro d’etta».onde ne fcriife zelantemente al Senato. Già rimafla efangue la República per gli ecceffiui continui difpendij di tante guerre, non era in iftato allora d’intraprenderne vna nuoua con l’imperatore Ottomano per vn femplice fofpetto . Maggior- men-