LIBRO TERZO. Ili pitò vn’auuifo, che adiratifsimo Cefare della perdita di Padoua, terribilmente fi armaife, e che Coflantino Cominato, Gouerna-tore in Vicenza per eiTo lui, andafse quiui, come in Piazza d’ar- clflnou me, raccogliendo vn grande efercito. Taligraui notitie fcaccia- vceuza. rono tutte le lufinghe,che il defiderio del bene fa con facilità concepire . Si gittò il Senato à corrifpondenti apparecchi di guerra. E prtpara-CapitolòconCitolo, e con Lattantio, che accrefceffero i loro «**»»»' Soldati fino ad ottocento per cadauno. Che Lucio Maluezzo, *’ e gli altri Capitani di Caualleria, aumentafsero ancor effi il numero delle loro Compagnie. Ne iti pendio degli altri con nuoue patenti di leue. Esborsò denari ad Alefsandro Bigolino, Cittadino Padouano, per porre infieme cento Caualli ,e ducento Fanti . A Lancillotto Soncino, & à ièi fuoi figliuoli, parimente della medefima Città, concedette in dono alcuni beni confifcatifi a* ribelli, con la condotta àSaccardo,vno d’eifi, di venti Balleitrie-ri, e di cento Caualli groffi; e non hauendofi potuto ottenere agli ftipendi; in carica di Generale Profpero Colonna, fi deliberò la condotta del Signor di Popola con trecento Caualli, e trecento, e venti libre d’oro di flipendio all’anno, fé ben, ritrouandofi allora nell’Abruzzo, e negatogli il Rè Ferdinando l’vfcir dal Regno, ne cadde il trattato. II racquiflo di Padoua non commofse l’animo,nè alterò il Coniglio del Rè di Francia, fe non per qualche riflefso, che andò trà femedefimofacendo. Agitò gran pezzo, fe meglio, ò fe peggio conferiua a fuoi oggetti, che fi fofse conferuata Cefare quella Città , ò ricaduta in potere di Venetia. di Per lcegliere il più fruttuofo , ò’I meno dannofo di quelli cafi, fofpendeuafi quafi indifferente . Lo aiutar Cefare à ricuperarla , e à impoffeffarfi di tutto il douutogli pe’I Con-greffo di Cambray, era combattuto in lui da due moleili pensieri. L’vno, che, trouandofi Cefare in molti bifogni, toc-caife à fé di fuffragarlo con la propria borfa j l’altro che potefle con gli flefil fuoi /portigli denari, tirarfi, e nodrirfi terribile il Serpente in feno. 11 lafciarlo anche derelitto, & in abbandono di tutto, temea niente manco, che altamente fe ne conturbaffe, e che, neceffitato daH'iflefÌe fiacchezze fue ,gli fi difunifse ; fi vni* fce alla Republica, e principiando vn filo à difiòluerfi, fi fegui-taife à rompere tutta la teflìtura dell’Alleanza ; vna nuoua fe ne ordine con hnclufione etiandio del Papa, e del Rè di Spagna, & eglifolorimaneffeefcluiò, e folo opprefiò, e fcacciato dalPIta-lia. Dopo variato lungamente fopra quefli dubbi;. Rifolfe d’intraprendere la via di mezzo, e di andar con l’ingegno conciliando li confiderati eilremi. Hauea già in qualunque modo il fuo ritorno