DE FATTI VEN ETI !Capitoli d¡ altro Stato camminafferò vicendeuolmente liberi, e non impediti i ne-u'ittUìt&pty > e* tranfki. Che ciafcheduno d'efsi Prencipi continua/fé nel ia,eCefave, dominio di tutte le Città, Territorij, e Luoghipofseduti. Che fofse conceduta hinc inde a' prigioni di guerra la libertà, folamnete efcln-jo Chrtfioforo Frangipane, il quale fi douefse da Venetia mandar’ in Francia , pee quiui cufìodirfì. Che a' Veneti /additi} à cui s erano confi/c ati i beni ,per hauer feguitato ilpartito di Alafs imi li ano ,foJJe per allora corrifpofia la quarta parte. Che nel detto quinquenio di inclita esborfafse à Ce fare la República Ducati ventimila danno in anno. E che non potendo fifenza la vi fon de’ Luoghi, e fenza i lumi, e fondamenti necejsarìj ffeur amente deliberare ¡opra le differenze , che molte, e molte vertiuano d Confini, fpecialmente nella Patria del Friuli, fofsero elettiC ommiparij d'amendue le partigli quali con altro miniftro del Rè di Francia, hauejsero facoltà di accordare , e fignare il tutto. Stabilitali in tal forma la Triegua, fu da tutti prontamente ratificata; e Ja República, bramoìà etiandio di vltimar preñóle v>rfarf(o differenze predette de’ Confini, vi elefle Francefco Pefari, e ne ff/uvU portò l’auuifoà MaiTìmiliano,&alRè, percheancor’erti ne facef-fero torto la fpeditione. Or’accordatafi triegua, ò più torto pace, tra l’imperatore, e la República ; riccnfirmatifili due Rè di Francia, e di Spagna, ancorarti amici, con la promiflìone in moglie à Carlo della feconda genita de] già Rè Luigi, per la morte fucceduta della prima ; ra-pacificatofi parimente il Rè Francefco con quello d’Inghilterra, pur col mezzo di vn matrimonio del Delfino in vna figliuola cielI'ifteiTò Inglefe; ed il Papa di già acquietati gli fpiriti, e deporte Tarmi, pareua,che confluiilero tutte le benedizioni del Cielo in vna pace generale di Chriftianità,dalla quale con la prima pia intencione di Sua Beatitudine, fcaturir doueffe altresì vna guerra vnita potentifsimaàrepreilìonedelgià dettorapacif-fimo Imperator de’ Turchi. Ma fi comprefe ben prerto, che altro non fono in querto Mondo le operationi degli huomini, che femplicipropofteai decifiui arbitri; della Diuina fuperiore volontà. -1519' Jn querto gran colmo diuifàto di fomma gratia, e nel principio , ^ dell’anno nuouo , 1 uccedette la morte di Cefare Maflimiliano in Lintz,siigli orlidelTAurtria, per morbo acuto , cheatterrollo muore. pochi giorni . Sconuolle la di lui morte tutti gTinterertì , edi penfieri,già pacificati, de’Prencipi, e toccò allo Stato Veneto di rifentire immediate d’intorno à Confini di Marano , ediGra-dilca, da quegli vfeiti prefidi; delle hortilità . Ma , ficomeiopi-rono querte ne’Ioro principi; per Tindolenze , chefubitone paffò à Vi-