LIBRO DECIMOOTTAVO. 7^ Ammiraglio . Mancato Guifa , mancò in gran parte l’animo à Cattolici * Si allentò l’aifedio ; s’intepidirono gli affalti ; e la Reina , facendo gran cafo delPoccorfo à Guifa medefimo , deliberò di rimettere à miglior tempo i configli , e l’armi t Chinò l’orec- Perloche chio alla pace, e ftabililla con tre iole conditioni. ftgue la ¿Ampia (ibertà di confidenza , e di •viuere agli Vgonotti, Liberai io- Ve%oì cane , eremifsioneingratiadelPrencipedi Condè , erefiitutione al Rè P,tolim di tutte le Città, tràgh accidenti di quellaguerra^occupategli. Riconciliatafi in tal guifa tra fe medefimala Francia ; Aggiu-flatafi già con la Spagna, e già rimelfa l'Italia in quiete, anco TIm- u peratore Ferdinando fuperò, dopo l’accordata triegua, di far la ^IncìT" pace con TOttomano. Conchiufela per otto anni, ed obligoilì,per e£li-conchiuderla , à corriipondergli annualmente trenta mila feudi d’oro. Quefte paci, che finirono l’armi col finir dell’anno, furono fe- t ¿ condate nel nuouo dalla fanta vltimatione del Concilio Tridenti- Cònaiio'n no . Molti, e molti decreti, e riforme inefaltatione della Chiefa Romana Apoitolica, ed à eftirpatione dell’herefie Habilite furono. Riceuelle con fommo contento il Papa ; confirmolle nel publico Conciftoro de’ Cardinali 5 e le trafmiiè in ogni luogo perla lororeligiofa efecutione.. Ma tali benedizioni Chriftiane, nulla confaceuolico’furtide’ ^uoue Pirati, meno li fermarono à ripigi iare per i mari le infefìationi, e ^felle rapine , non ottanti i loro poco dianzi diftrutti Nauili; . Già entrato .invece del Canale vccifo, Filippo Bragadino, Prouedi-tore dell’Armata, fi rifolfeanch’egli di opprimergli. Si tolfe dal-io; del1’ laDalmatia , dou’era, auanzoffi nella Puglia, ed incontraiofiin,'Amau' coloro, che temerariamente feorreano Tacque, e sbarcauano, e danneggiauanofouentein terra , fù loro d’intorno improuifo > prefe loro tre Galee, e diiTipò tutte le reftanti. Led,(irug~ Occorie pur’inmare vn’accidente , che pofe in pericolo la República da vn gran trauaglio . Veleggiaua Pietro Trono con quattro Galee verfo Candia , per intraprendere la Carica di Capitano di quella Guardia , à cui era deftinato . Incontrò , viag- ^Vir() giando vna Galea Turehefea , la quale creduta di corfo , già che n'era ripieno il mare > la inueftì, e la fottomife ; mandando à fil di ¿auT fpada tutti gf huomini,ancoraché proteftaifero, ben dieifer Tur- Turchefca-chi, ma non Corfali. AggrauofTene altamente Solimano , e fi dichiarò di volerne far vendetta . Il Bailo di quel tempo , Daniele ^ameu Barbaro, procurò per tutte le vie di addolcirlo, fpecialmente ad- StTc0. ducendogli il cafo , non mai di volontà, nè per colpa della Repu-blica occorfo. Il Senato, à cui infinitamente premea di non rompere per vn fi fatto accidente fortuito la guerra co’ Turchi, non Ccccc ü