f61 DE’ FATTI VENETI €om ^ afferò d’imputare con liberi fenfi col peuole il Papa dogni loro non buonaattione . Gli inuiarona loro propri/ Miniftri anche ?xtncipi. gli aj^ri Prenci pi, bramofi tutti di rimetterà nella fua gratia , e coprirli all’ombra del fuo , già fatto predominante potere *, La Eccetto la folaRepubhcafeneaftenne, ancorché bramaife egualmente la mubhc* pace ^ e J’arnicitia anch’ella. Non le piacque di guadagnar Cefare à prezzo d’humilidimoftrationi , lequali ben fpeiTo ad altro non e perche^ ieriiono, che ad innalzar tanto più il nemico, ed à fargli interpre* tar per debolezza * e codardia ogn’attodi rifpetto, Ma fé il Sena-. to coniìderaua con tali genero fi fpiriti fe me-defimo, non feruen-dovn’egual mifura à tutti i corpi, non già configliò Francefco Sforza àdouerfi nella fteifa maniera reggere . Senza parità, non puòdarfi efempio . Era egli troppo diiuguale , per imitare in queíto cafo la República.. Ricercata da eiTo del fuo parere, iec a finceramente trattando, lo perfuale à fpedirgli tofto vn Miniftro, non meno per lo Stato fuo d’allora tanto contingente * che per potere con Thumiltà , e le dolcezze meglio , che coIfoftegna,el' ambitione,fperar di ammollire l’animo di vn Cefare. PerfefteP co#f^iia, fa poi continouando nella fua già deliberata rifolutione, e cono-f/orztà feendo , chegli impegni fenza forze fono inciampi, terminò di Urlo., meglio armari!. Fece delle nuoue leue, per a umentare le fue mi-litie , fino al numero di quindici mila . Rinforzò gli prefidi; rtella fi delle Città principali. ElefTe Francefco Pafqualigo Prouedi-FrTncefco tor Generale in Terra Ferma. ConduiTe molti altri Capi àPu-blici ftipendij ; Sigifrnondo Malatefta tra gli altri >, con obligo di in -rena mille Fanti, e di ducento Caualli leggieri ; e perche Verona era la li¡!fmóndo, Città più efpoita dell’altre alle vicine incurfioni Tedefche , man-Maiatefia (Jouui Proueditore Giouanni Contarmi, e Sopraintendente delle ton otto. m jj-1 je ^ Qefare Fregofo. Trà i Prenci pi dell’Italia ve n’eran due, -da’quali più che dagl’altri fi poteua confidar coftanza . L’vno contarci' * Fiorentini, che , già nemici del Papa , già efclufi dall'amicitia di Trouedi- Cefare, e già con le punte delle fpade Alemanne » e dellEccIefia-mirivao-. vicine al petto »non eran più,che per penfàr à ben difender-fi ; L’altro il Duca di Ferrara , non meno inimico del Papa per gli fanguinofi accidenti fucceduti, e per le diferepanze , viue ancor con Cefare , il quale ritrouauafi già confederato co’ fuoi auuerfarij • Eù facile di perfuadere i primi ; poiché serano già ridotte l^cofe loro à tanta eftremità , che farebbe Hata ogni data negatiua , vn volontario abbandono difeftefU à tutte le rolline . Li aflicurò la República d'ogni poiTibileaffìftenza *, Procurò d’incoraggirli à mantenerfi liberi Prencipi, e promife loro,che haurebbecon la prima opportunità fatte andar quefte militie nei Parmegiano , e nel Piacentino , per diuertire in tal forma dalla.