LIBRO DECIMO OTTAVO.' 761 Turco di rifarciriì neirVngheria delle perdite rileiiate fotto Malta, e deliberò, fe ben vecchio, di andarui lui perfonalmente, , ordinando l’alleftimento di vn potente efercito, proportionato alla fua grandezza. cyJiZaJf Fra quefti tempi nulla fuccedette di rimarcabile, né alla Repu-blica , nè alla Città di Venetia ; iolo che hauendo maritato l’imperatore Maflìmiliano due Sorelle , l’vna, in AlfonfoDucadi Ferrara, e l’altra , nel Prencipe figliuolo del Duca Cofimo di Firenze, furono trattate ne* loro paifaggi per i Territori; di Vero- per lo Si«- na, eBrefcia con fplendida Magnificenza . Andarono in Amba-fcìatori ad accompagnarle, Lorenzo Priuli , e Luigi Contarmi-elofteifo s’era innanzi praticato d’vn altra Sorella, che già con-' *' giunfe l’imperatore, Ferdinando il Padre, in Guglielmo, Duca diMantoua, incontrata, ed honorata anch’ella per quefto Stato da Leonardo Contarmi. Finì l'anno, e funeftamente finì con la morte del Pontefice Pio Morte di Quarto, repentinamente mancato con non poco dubbio di vele-no. Entrati i Cardinali nel Conclaue, e fermatiti circa vnmefe, j$66. innalzarono al gran Trono il Cardinale Michele Ghi filerio, dal Bofco di Aleifandria, già Frate dell’Ordine Domenicano. Continuò egli il nome del Predeceifore, che fu, di Pio Quinto,e ti fpe- ifcptf'y’ rò da’ Chriftiani fotto i fuoi degni aufpici; la religione, e la fede altamente profperata. Eleife la Republica li quattro foIitiAm-bafciatori d’obbedienza per prefentarglifi, e baciargli i piedi; Gi-rolamo Grimani Procuratore, Nicolò da Ponte, Marino Caual- d Meda-li , e Girolamo Zane, tutti Caualieri ; andatiui poi fenza il Ponte perle fue indifpotitioni. Subito che Pio Quinto falì nel folio, ti am pliò il bifogno per la falute Chriftiana della fua bontà. Scriife daCoftantinopoli al Senato Vittore Bragadino, cheandaua Solimano frettolofamente alleftendol’efercito, già dettoti per PVngheria, e che per mare preparaua vna poderofa Armata. Già vfcite più volte quell'ar- * Mg*-mi Ottomane, fempre con pace, e quiete di quefti Stati, e già nell’ e in Mare . anno trafcorfo efperimentatefi pur’anco amiche, ftimò fuperfluo la Republica d'intraprendere quefta volta nuoui armamenti,e di-fpendi;, e tanto meno, quanto, che s’era difarmata poco dianzi. Sortita nondimeno l’Armata Turea da’ Dardanelli, in cento cinquanta Galee, numero più grande del fuppofto, & andata à Scio, Ifola, già ftata de’ Genoueti, e che poi occu pata da* Turchi, viue-ua loro tributaria in forma di Republica, l’inuafe, la faccheggiò, fece fchiaua vna buona parte de’ Popoli, e foggettolla al Gouer- lprufsc!o. no di vn Tureo Bafcià. Giratati poi variamente in molti Luoghi, calò alla Vallona; indi inoltratati più dentro al Golfo, e penetrali dddd tafino