LIBRO Q_V I N T O. 165? nuto la mattina il faluocondotto andarono iloro Ambafciatori al Campo inimico , eMontanBarbarano , delle principali fami «die, con le mani, e con gl'inchini, non già col cuore, humiliò ? "ont m le Chiaui à Capitani, 8c vn’esborfo di cinquantamila ducati , pregando per la manutentione del patto. Ciamonte,cortefe nelle rifpofte,aggradì la ralTegnatione,e ratificò il promefso. Più al- fe0,£fTei tero, efoftenuto all’incontro dimoftroflì A nault,differenza dal- drnaropat-l’vno all’altro,che lì vide anco à praticarli dopo entrati nella Cit-tmt0‘ tà dalle loro genti. I Francelì,lenza inferirui moleltia alcuna,obbedirono pontualmenteagli ordini del loro Capitano ; Mai Te-defchi, non conofcendo limite , ò rifpetto , Taccheggiarono , naia Città-difolarono generalmente, e perche non trouaronui, che difetta* menti, e miferie, elfendo vna gran parte degli habitanti, già fuggita ; altra ellinta , & altra lacera , efpogliata, arrogarono à le iteflì quelle calamità per ingiurie, & andarono, in vendetta, tanto più rabbiofamente diltruggédo,ed vccidendo. Fra quelle barbare lìragi venne loro fatto di fapere > che li erano molti ricoue-rati in alcune Grotte di que’Monti, chiamate CouoJi, con ifpe-ranza di non efTerui, nè ritrouati, nè giunti, per la difficoltà degli accelfi, e per le ofcure, ed interlìcate vie. Andatiui nondimeno gli empi, e tentato prima, e non potuto con l’arme arriuar- li, accenderono gran cumuli di paglie,e tolfero col fuoco, col fumo, e con crudeli fulfogationi à più di mille perfone la vita. Tan- Il T«Ì!?r ti, e tanti eccidi; perturbarono infinitamente il Senato , è tanto Z^Grouf' più, che non li poteua in quegl’inllanti accorrerui, fe non col configlio, e con gli auuertimenti. Perdutali Vicenza,fi dubitò,che afpiraiTero i nemici à due altre importanti Imprele . Dubitolli, che i Francefi da vna parte penfafleroàLegnago , ediTedelchi dall’altra à Treuigi, contra cui già li vdiuano le voci, che folfe to-ito vn grande efercito, per comparire. Se ne auuisò da le lìellò il Dubba di Gritti ; lo auuifarono quelli Senatori , ed egli precorrendo in jfenu^,e ogni luogo le minacciate incurfioni, non guardò di diminuire 1’ elercito ; fpinfe dell’altra gente in Legnago con Battilla Dotto , s°ccorfì 1 \ . • . 11. m jf ameudxe che vrtato pero nei nemici, conuenne ritornare addietro ; Man - dui Gritti\ dò à Treuigi Citolo da Perugia con ottocento Soldati à piedi, e fopraftando non minore pericolo à Moncelice » vi andò egli itef-fo con buon foccorfo . Ripagato poi all’ElèrcitOjvi trouò Pro-ueditori, Paolo Cappello , e Federigo Contarmi, in vece di Pie-PjoioCd/7> tro Marcello, e Gio.PaoIo Gradenigo, già chiamati dal Senato pello-Ftdg-in Patria, e trououui in oltre Sigifmondo de’CaualIi. Trà tanti S»z !*». danni, e tante perdite, che andauano giornalmente occorrendo _ alla Republica , qualche accidente,benche di non grande impor- Vrottedìtj. tanza,pur tal’hora propitio le auuenne. Oltre alle preaccen-’'* Y nate