LIBRO TERZO. 97 cari! con l’imperatore. Non contento ancora di hauere ottenuto tutto ciò, che potea pretendere in quella guerra per fe fteffo, volea concertare meglio con quella Maeftà l’intero fpiantamen-to di quefta Patria in Italia, e correa col penfiero, & afpiraua con l'ambitione ad altri attentati più maflìcci ancora. Ora preiòne maggior’ impulfo , e pretefto dall’alteratione del Pontefice , jnandò in T rento à Cefare il Cardinale di Roano, per commu-Car&l! nicargliil defiderio fuo del predetto abboccamento, rimetten-g^«^ do al di lui piacere l’elettion del luogo. Non trouò Roano difpo-fìtioneinCefàre di contentarlo ; ftimatofi , che ciò poteife deri-uareda più rifpetti. Vi era l’odio antico,che non tanto facilmen- «<*• te cede. Erauil emulatione, che crefce appunto tra legaredel-l'Imprefe, e delle glorie > e confiderofiì di più, che, non vedendoli la Maeftà Sua accompagnata,nè d’armi,né da equipaggio degno di vn Ce fa re, fdegnafle di ritrouarfi al confronto, &alpa-. ragone grande del Rè di Francia. A ndò per tanto con vari; pre-teiii fchermendofi ; & vno principalmente ne adduffe ; d’elfere sforzato à ritirarfi vn poco in Alemagna, per meglio vnirui tutte le fue genti, e pattare in Italia poi col fuo pieno efercito, à finire di acquiftar’ anch’ elfo tutte le rimanenti Città, douutegli per ragion d’imperio, e in virtù del Capitolato fi nell’Alleanza. Sino à qui, benche negaife di abboccarfi con Luigi, procurò di appagarlo, dolcemente almeno, con gli addotti impedimenti. Ma dapoi, nonfifeppedaqualcofafpinto, cangiò tenore, e fece cadere tutte le opinioni, dubbiofamente difcorfe fopra i fuoi rifpetti . Pafsò grauem ente à lamentar fi » Che non contento quel Rè di hauere con rapida fortuna rotti, e fuperati fortifsimi eferciti\ arricchite le vittorie di /celti prigioni, mlZtwm e àouìtiofe fpoglie, ed infignorttofì, potea/i direi in momenti della c°*m il gran portione degli Stati Veneti a lui fp et tanti, ritenejfe ancora per Je fteffo T erre, e Villaggi nel Verone (e della Corona Ce farea j violenza , che doueafi oramai rimuouere con la debita r e flit ut ione. Ed affine, checapitaffe à Luigi l’officio con la più infittente, ed accreditata premura, accompagnò al Cardinale vn’efpreffo Ambafciatore. Intefe , c’hebbe quella Maeftà l’indolenze, ediproteftidi Maffìmiliano, quando confidaua di amicabilmente abboccarfi feco, per finir di rouinare la Republica, rifoJfè in vnfubito dì cangiar peniìero. Partì da Pefchiera, & andò in perfona girando, e prefidian-nquaìfar. do le fue acquiftate Città. Lafciò a 1 gouerno di Brefcia, Ga leazzoPallauicino; àBergomo, Antonio Maria fuo fratello; àc,era' Cremona, Gio:Giacomo Triultio; àCrema, Moniignoredel- N laPa-