LIBRO DECIMOQVARTO. ToícanaTarmidelTImpero, edella Chiefa. Ad Alfonfod’Efte poi mandò in Ambafciatore Marc’ Antonio Yeniero con le fleífe piene offerte, e ponderationi, fimile anche eífendo contra lui la peflima volontà del Pontefice, e di Cario . bafciacgre Ma non furono tanto preíte quefte , benche affrettate diligen- *Fmar* ze della República , nè in armarti , nè in perfuadereiPrencipià difenderti ,che non rimaneife prima conchiufa in Cambray la pa- £$/ *** ce tra l’imperatore , e’1 Rè di Francia, conlefeguenti principali Franlià! conditioni. Che i figliuoli fìatichi fi riponeffero in libertà, esborfando il Rè a Ce- E Cai>itali fare un milltone, e ducenta mila ducati , e rilafciando in feifuccefsi-ue fet rimane tutto il rimanente, dalla Maeflà Suapoffeduto nello Sta-iodi Milano, con Barletta,edogn'altra T erra nel Regno di Napoli, Che s intendere aboliti a , con le conuentionigiàfatte in Madrid , la fnperiorita deila Fiandra, e di Artoìs,e cedute le ragioni di AraZtr &Q, e CT ornai. Che rinunciafeper fempreilRèà qualunquepretefaragioneinlta~ lia i e in Germani a, e C hefoffe iprotejlato alla República , in conformità del già Capite-lato fi in Cugnach, la r e fi it ut tone de' Luoghi della Puglia, e nonefe-guendola, che s'intendeffe il Rè fuo nemico, edobligato à dar braccio a Ce far e contro deffa, con trenta mila feudi il mefè, dodeci Galee, ed otto (rrofsi Vafee hi. Per Capo principale di quella pace fò dichiarato il Pontefice* Reflouui anche inclufo il Duca di Sauoia, e riferuoifi à Venetia „ Firenze »e Ferrara la facoltà di poterui entrare, quando nel ter-> mine di quattro mefi aggiuftaflè cadauno le loro differenze oo’I Papa, econ Cefare ; il che fù più tolto vnatacita efclufiorre, che vna dichiarata inclutione. Terminatoti in tal guifa così grande accordo, pafcò il Rè per- ¡ln fonalmente in Cambray, per dimoflradone diflima, e d’honore verfo Madama Margherita ; Ma non baftogli l'animo divedere, le non dopo qualche giorno, gli Ambafciatori de'Prencipi,ar-rofsitoforfe dell’ abbandono. Cercò però diandarfène efeufan- 9j. efcu^ do con Thauuta neceffità di ricuperar! figliuoli, fucceffori alla cosi,^m-Corona, e premiiein ogni occatione tutte le aiTiitenze. confederi Peruenutone ì’auuifo à Venetia, Egli haurebbe apportatofèn-u • timento, e difplicenza affai maggiore, fe imali preueduti ineui-ubili, non preparaffero gli animi alla tolleranza. Conuenne il Senato accrefcere nondimeno il fuo difguflo per ciò, che il Rè poi andò rigorofamente operando . Altrettanto diligente nell’of-fepuar’à Carlo il Capitolato, quanto n"era flato conia República fempre poco,ò nulla offeruatore,inuiò à Venetia Ambafciatori ^ Bbb 2 per