490 DE FATTI VENETI Jafciaffero nè Roma, nè Firenze in iftato poffibile di preieruarfi. Niuno per ciò più facilmente cangiando penfiero di colui, che teme , ritornò à bramare di ricongiugnerfi con l’imperatore > nè . minimo indugio fraponendoui, fece miiTione al Vice Rè dell’Ar-4*c"h !mi- ciuefcouo di Capua, per introdurre feco il maneggio di vna nuo-nuoua n7‘ya triegua. Se mai per lo pallaio fi dimoftrò colui altero, ed alto ¿otto. alla mano, hora fù, che lì ientì così abiettamente à ricercare dall* tfcSiZ intimorito Pontefice . Richiefevantaggi, aiKii piiVintollerabili dei già proporti j Danaio molto maggiore> Città in depoilto più importanti; à che finalmente la Santità 5>ua , fe beneinuoltatrà Che non r\- fartidiofepalpitation^non potè in modo alcuno acconfentire;E !«*?• per più ancora da ciò alienarla , ioprauuenne Renzo da Ceri con n^o da ¡’Armata marittima Francefe , rifoluto di tentar l’attacco del ^2”^-Regno di Napoli. Approdò à Sauona , e tenendo predio inca-Francu rico di foccorrere di! primo palio la Santità Sua , fi trasferì all’-. esercito Ecclefiartico in Terra di Roma, doue ella facea per anco ^’^¿"¡sfogarl’armi, eia paffionecontraiCoIonnefi . Il ViceRèall’in-!ZÌtTÌ0 contro vedendo difperato il cafo di condur più il Papa nelle con-J Tapa ditionidigià pretefe, ecceffiue, fi affrettò.anch’egli verfo Io Stato della Chiefa , e contra Fruffolone. Ma già rincorato più fem-cot'aVru^Pre Clemente per la detta Armata Francefe fopraggiun-fohne. ta, e per molte militie, nuouamente da lui raccolte , fece andar’A leilandro Vitello con tutto il Campo à congiugnerli con Di) dotle Renzo, per foccorrere l’attaccato Fruffolone j come anche neot-roi fi riti- tenne l’intento, , poiché il Vice Rè alla fola notitia del fuo incamminamento sloggiouui, e ritiroffi à Caperano. Entrò Tanno nuouo con quefti fparfi accidenti di guerra, non 1527^ folo, come gli altri,grauido di fingue, e d’incendij, ma per parto-' rirefopratuttilagrimofi cafi, funefti fpettacoli, ed hereticali ,e facrileghe empietà . La debolezza, già dimoftrata da Lanoia,neI ritirarli da Frufsolone, ed il corpo clell’efercito fuo,non afcenden-te,cheàdodecimilafoldati ,inuitòilPapa, e i Francefiall a già deliberata Imprcfa del Regno di Napoli. Maggiore impulfo die-vtidmon- de loro ancora Monfignore di Valdemonte, chearriuò opportu-n0 dal la Francia. Pretendeva egli, come difcendente da Renato, già Rè Chriftianifsimo, frettanti à lui tutte le antiche ragioni Taffadlip- de’Duchi d’Angiò. Trasferirti à Roma. Introdurti anche, per la fua parte, negotio con la Beatitudine Sua, etrà loro, el’Am-bafciatore Veneto, Domenico Veniero,in pochi congrefsi,edin poche parole rertò conchiufo. C he ottenendo fi l'acqui fio del Regno di Napoli foffe Valdemonte il uÌpilfa Per moglie vna figliuola del già Lorenzo de Medici , ii-Kapoii, Nipote del Pontefice. • De-