DE’ FATTI VENETI rio colui, chericonofciuto per principal cagione del male in-corfo. ' Rouinato ancheiTo di concetto , feruì più torto con le fue preghiere di fprone alla partenza* onde partiti coloro , fe ne. Set{H..Ptlfe andò anch'egli verfo Trento, per indi condurfi in Germania, *Trmo. Iafciando alio Sforza , che sera ritirato in Cartello, due mila Fanti. Rimarta la Città derelitta , e vuota, fi diede im-EM'hno. mediate al Rè di Francia, obligandofi pagarli trecento mila fi «rrend« feudi in tre tempi pattuiti. HebbelaMaertà Sua per fommoin' decoro della iua reale grandezza Io entrare perfonalmente in Milano, fenza eiferfì prima infìgnorita anco del Cartello. Man-douui perciòcon fedeci mila foldati il Duca di Borbone, e Pietro Nauara, e in tanto fe le arrefero, alPeiempio della Metropoli tut-aÌSÌwTì tigli altri Luoghi , trattone il folo Cartello di Cremona . Fer-mauafi per anco il Vice Rè con gli fuoi Spagnuoline! Piacentino, rende tut quando intefa la rotta , laritirata , e la partenza degli Suizzeri, W.1 bHCa dubitando molto di fe rteiTo , paffò in fretta nella Romagna, nè pure quiui ficuro credutofi, vi fi tolfe ,e il pofe in cammino verfo lince# Napoli • Da non minor dubbiofùLorenzode'Medeci tremen« ‘‘Ji parte per damente aiiàlito ¿Confidando tuttauolta, che il Rè. di Francia, non haurebbe così fàcilmente proceduto contro agli Stati, e le i o-nenzò militie della Chiefa, ritirofii con effe in Reggio . Fu grande lai-'•^ ^'‘ilegrezzadelSenatopervna tanta ottenuta vittoria , e pel gran K'sT'p- 1 merito concorfoui del ratini lue . Abbondò anco pretto al Rè Ccvuflro, delle più orticiofe , e confpicue dimoitrationi, inuiandogli quat-cnululintro Ambafciatori ftraordinari/,Georgio Cornaro, Andrea Grit-tomo*c,ri' ti, Antonio Grimani,eDomenico Triuifano, tuttiinfignitidel-ZwoT°r'e Averte Procuratoriad| San Marco, l'ifcn'lou Intanto li Capitani Francefi, che tormentauano il Cartello di Veneti al Milano , fèneimpofleflarono . Pietro Nauara , à fòrza di mine !a'c,*ì fi fotterranee , fatte volarein gran parte le muraglie, coflrinfelo axrHennr Sforzaàparlamentare , ed àconuenir finalmente arrenderli con CouCafieL- ir .. 1. . . lo di Mila- leieguenticonditiom. "■parimite Che rilafciajje al Rè il Capetto di Milano , e quello di Cremona u sforma, ancora ; e che rinunciate/opra quel Ducato tutte le fuepretefè racio-ni, doueffeandar fubito in Francia, con obltgo di ftarui fempree alla Maefià Sua di a/s ignara li njna rendita annuale di trenta mila ducati* Arriuarono vicini à Milano li quattro Ambafciatori Veneti iatempo» chegià datofìHCafteJIo, & adempiutifi gli accordi, tfriTtmet] v’era il Rè con gran pompa,e fommi applauii entrato. Entraron-m MtUno. lTj anch'erti con ricco, e magnifico accom pagnamento; e’1 Triuifa-no,come di minore età degli altri >efpofc inpublica vdienza. Uaf-