72* DE’ FATTI VENETI ; buon configlio tirarfi nel feno vneftraneo Prencipe , per fperar? lo più dolce, e benigno del naturale . Prefo à maturare quefto gran punto con gli altri, dopo bene configliato, conchiufero di t* cui. e comunconfenfo, di non foggettarfi maggiormente alla forza, & per cui] fi all’arbitrio del Ré di Francia ; il che per fare fenza dargli maggior iv^encipi tempo, gli fcriiTe Mauritio medefimo vnalettera, per fe ftefFo,ed Ì!o !mpc~ *n generale per tutti,ringratiandolo. Delle afsi(lenze dalla Mae [là Sua ¡già in lorofamrepreftate, e di quelle , ch’era in atto di pre/ìar ancora, ma che hauendo efst oramai * m [un- covfeguito con merito della fua bontà, di ridurre Ce/are à fegno di conno à Sua ceder loro vna vera, e (incera pace, non più eraui bifogno di mijchta* re tra il negotiati gli e fer citi, e aggradare fe me de fimi di maggior debito del già contratto con la Maeftà Stia. Fù facile ad Henrico di intenderne il concetto. Conobbe, che que’ Prencipi non lo licentiauano, perche poteifero così facilmente riconciliarfi con Carlo ima ben fi , per eifere entrati in ifperan-za di poter foli condurre li maneggi à loro pieni defideri; . Con-uenne perciò raccogliere il volo, c hauea già principiato ad isfoga-re per que’fentieri molto alto ; Girollo altroue ; &andòàpog-Ìl'cm-in SiarI° verfo 11 Lucemburgh , doue riufcigli di acquiftare molti burpb . Luoghi, e fpecialmente la Fortezza di Monualiero. xmqw'sh. Queftieftremiriuolgimenti dicofe haueano già fconuolto anche l’animo, eie maifime, dal Pontefice dianzi foftenute . Caduto Carlo, e riforto Henrico, non più hauea creduto di fuo feruigio Io ft are ancora congiunto cò vn Prencipe> che f e difficilment e potè a reggere fè fteifo, meno era più in fuo potere l’occupar l’altrui, e Parma fpecialmente , che piùfemprecoftante, ed intrepida fi difendea . Di quefto fuo timore feneauuide anche il Ré medefimo, e fi auuideinfieme, ch’era quello il tempo da profittarne. In-uiogliin diligenza vn Miniftro ai piedi, chefeco introduce nego-dvapa. tj0? e che blanditolo con Faftetto, e con Teshibitioni, Tortigli di perfuaderloàiòfpenderrarmi contra Parma per anni due,edot-cbe u tenne in oltre ciò, che hauea tanto premuto al fuo Signore, di ac-gmiagna. compagnarlo con lui, e di icompagnarlo da Carlo . Altro acci-' dente pure allora parue , che inforgeffe , per fauorire da tutte le partii! RèdiFrancia. Difguftatoil Prencipe di Salerno infieme con molti Prencipi Napoletani, del rigido gouerno di quel Vice Trencipe Rè , Don Pietro di Toledo , prefentoflì quegli d’improuifo alla fìofflnfu Maeftà Sua, ed offerille braccio, e fpalleggio, per torre quel Re-»/¿"”:gnoagli Spagnuoli, e foggettarlo alla Chriftianiflìma Corona. a 0 Gratiifima fù la fua comparfa,ed eshibitione ad Henrico. Antiche fuade ad pretefioni,radicati defiderij,opportune ofFefe,Io difpofero à tutti i poifibili preparamenti per quella cotanto ftimata Imprefa.Cono- fcendo