77 UDXX, LUGLIO. 78 48 Sumario di teiere di sier Hironimo Lippomano, date a Roma, a di 24 Lujo 1520, scriie a suo fiol Prior di la Trinità. Come la Signoria, per li brevi li ha scrito il Papa in recomandalion di domino Achiles Doronico pa-doano, zercha luorlo in gralia, non havendo volesto, Ini si partirà di Roma, anderà in Germania da l’Im-perador, et farà quanto mal el potrà con tra de nui. Il Papa voi far 110 ufflcii, che è cavalieri di San Piero, et venderli ducati 1000 l’uno, à intrada a ra-xon di 14 per 100, la qual intrada trazerà di la miniera di alumi a Civitavecchia,« di danari dice voi pagar li soi debili, e non ne voi più far di altri* Lì a Roma si aspeta intender il successo di lo aboclia-mento tra Anglia et la Cesarea Majestà. Il re di Pranza zonse a Paris a dì 7 ; el quel messo manda al Papa per dinotarli questi aboehamenli, è aspetato per lutto questo mese; ma fino a dì 11 di questo non era ancora partito da la corte. In Spagna, Toledo e Salamancha et molte altre terre sì è levate a rumor, et hanno morto li presidenti posli per P Imperador in dille città, el quelli batuli, et loro voleno governar li danari e lenir per Raiiia la raina Maria che è in Spagna, madre di esso Imperador ; sichè quelle cosse è in gran garbujo. Qui in Roma, di vacantie non zè nulla, li caldi sono grandi, il Papa sta in Castello e sta bene, el è più di 30 zorni non è stato Concistorio. Venere si dice sarà per parlar una parola di questi ottici, li quali sono già fati et venduti. Fra do zorni si parte de qui domino Hironimo Leandro, è sopra la Libraria dii Papa, va in Alemagna con brevi, bolle et excomuniche a chi darà favor a quel fra’ Martin Luther, che ha fato quelle opere. Il Papa voleva far bular /.oso le mure di Urbino e il palazo, over li desseno 100 obstasi, aut che loro edificasseno una rocha ; il qual terzo partido quelli di Urbin hanno acelado, ina avanti la se fazi, sarà quel piace a Dio : chi ha tempo ha vita. Il Papa sta su piaceri e prepara far una sera di Avo-sto con comedie e musiche, e si tien la farà Zuoba, perchè Mercore el dezuna. Doman si farà una regata di barche nel Tevere. Conclude, de lì si sta su piaceri, nè si atende ad altro. 48' Letera dii dito, di 28. Come il Papa voi far 140 offici novi, chiamati cavalieri. Come scrisse, ne volea prima farne 110 per ducati 1000 l’uno, e darli le intrade su le minere di alumi. Scrive, è le-tere da Paris di 20,l'Imperador e il re d’ingaltera a dì 13, 14 et 15 fono insieme a Cales, e poi a dì 16 partirono. Il re di Pranza manda uno suo al Papa per nararli lutto il successo di questi abochamenti ; si aspela che ’1 zonzi. A Bologna ha tempeslà e lato gran danno, et cussi in Lombardia. Ihs. M. 4D Visita del re Christianissimo et Anglico. A dì 7 del mese di Zugno 1520, che fu la festa dii Corpus Domini, fu fata la prima visita de li do serenissimi re di Pranza el lngaltera, sopra una campagna situata tra li casteli di Ardre dii re di Franza et Guiñes del re d’lngaltera. F.l Christianissimo re di Franza comparse deliamente vestilo de uno sa-glion d’oro richamato d’oro tiralo, mollo richo; sopra il saglione havea a modo de una sborgnia d’oro paonazo rechamalo, con uno brazal de manegu per el qual meteva l’uora el brazo sinistro; da l’altra banda, zoè da la dreta, era gilato sopra la spala. Avea nel petto molte zoje de grandissimo precio, et cussi a la barela, la qual era di veludo negro con penachi negri circúndala. Cavalchava Sua Maestà uno belìs-sìmo cavalo lutto negro, grande, el mollo ricamente guernito de una coperta che li andava drieto la gropa in foza de barde, tutta rechamata di perle et altre pietre precióse, et era lutto l’altro fornimento del cavalo richo et pomposo. Avanti Sua Maestà, el Gran maestro di Franza, cum li maestri et oficiali di la casa dii Re, da poi questi andavano tutti li zen -tilliomenì dii Re; et poi li pensionari. Tulli li prenominati andavano a duo a duo in paro, et dietro andava la guarda de li 200 sguizari el lanzinechi a piedi; poi avanti al Re andavano alcuni zentilho-menì favoriti de camera sua, lutti vestili d’oro et d’arzento a diverse foze, secondo la lor fantasia ; et apresso al Re, immediate avanti a Sua Maestà, andava el Gran scudiero, che portava acanto cinta la spada del Re, el era vestito d’arzenlo soprarizo et tiralo, sopra uno cavai lurcho liardo, richamenle guarnito; el a le bande erano li portieri de la camera cumriche maze d’arzento in mano, et tulli erano vestiti con saglioni de veludo inquartati d’oro. Poi seguitava la Maestà dii Ite ornato ut supra: a canto al quale lo illustrissimo ducha di Barbón gran conlestabele de Franza. Et cambiò tre cavali belissimi, et. tutti a diverse foze guernili de richi fornimenti. Lui havea in mano una spada nuda, la qual teniva cum la ponta in suso, che è la insegna di l’offizio suo, et la persona sua era vestita de uno