LIBRO SECONDO. 57 calma, ch’era principalmente bramata, fu necelsario alla fine di prouederui, con torre i prefidi; dalle più ftimate Città, Cremona , Crema, Verona, e Brefcia. Peruenute quefte notitie al Senato, non poterono interamente rallegrarfi i Padri del forti-toracquifto di Treui, non meno per li prenarrati difconci, ehe fceal se-per i loro animi, appafiìonatamente pendenti da queifaftidiofi incontri, ch’erano di punto per fuccedere, e decidere della fom-ma della guerra,e della fuflìftenza della loro Patria.Quel contento però, che non ne potè guftare il Gouerno,ardì l’Ambafciato-re Spagnuolo di moftrarlo, e di farlo credere in fe ftefto, per non abbandonare ancora le fue folite fimulationi. Capitò in Collegio. & hebbe faccia, e cuore di rallegrarfi col Doge della fuperata Imprefa > tanto chi è habituato à fingere, non cura di farlo anco alla feoperta. NelI’ifteiTo tempo, chebatteafi da Venetiani Treni, paifaro-no quattrocento Caualli, e cinquecento Fanti del Marchefedi Mantoua à Cafoboldo , Caftello dittante quattro miglia d’Afo-la, per forprendolo, e per occupaflo improuifo. Que’ di den-tro, benche inafpettatamente affatoti, fi prepararono con rifo- à CdfoboL-lutione à difènderfi, e mandarono à pregare in A fola il Prouedi- do‘ tore, Federigo Contarmi, folito à mortificare ì Mantouani, per vigorofo,e celere foccorfo. Egli punto non trafeurò,nè Pinftan-za, nè il bifogno vrgente. Inuiouui fubito feicento Fanti, i quali . battuta la ftrada,e trouatifi tofto alla fronte co’nemici,ne malme- go Contcl-narono vna parte; altra ne fugarono^’impoffeifarono delle Arti- ZdZlTdi glierie,e liberato il Caftello, ritornarono lietamente in Afola. •4'°^ • Ma già condottofi il Rè di Francia in Milano, e quiui capita- fon ù S togli l’auuifo della perdita di Treui, e de Francefi tagliati à pez- {'^¡¡¡itu’ zi, ftimò bene , per fuo decoro, per fuo feruigio, e fpecialmen-te, per foftenere tante militie adunate, di venire tofto ad vna generai battaglia, ed intera decifione. Si trouaua oramai comporto il di lui efercito di quindici mila feelti Caualli, e di trenta mila Fanti trà Guafconi, eSuizzeri, edera, come già fi diile, aggrandito, ed illuftrato in oltre da quafi tutta la Nobiltà della Francia; da molti altri Prencipi, e Signori foreftieri, ed Italia- /oFrmee'. ni, e da primi Capitani, e Guerrieri del Secolo. Con quefto tre*^ • mendo efercito, degno per numero, e per qualità di vn tanto Rè, fi moffe Luigi, e fi conduffe à Caffiano,Caftello sà lAdda, nominato ancora, edeftinatafucina, dadouetofto fcaturir do- Con cut Ma ueano tanti preparati incendi; . Ergeuafi fopra quella ripa con ¡L™^" qualche altezza. Subito quafi fuori della Porta v’era il ponte fabbricatemi, che feruiua commodamente, e ficuramente allo tranfito del fiume; e di quà dirimpetto, vi ftaua vn forte Ricinto H infor-