704 DE FATTI VENETI Giunto alla Porta, e giuntaui la nuoua della pace, già conchiu-fafi Chriftiana , fe ne rifentì grandemente Solimano per i vantaggi preueduti di Cafad’Auftria. Più però , che ne temè in fe medefimo , più fe ne dimoftròjnon curante . Sollecitò poderofi apparatiterreitri,e mai ittimijper maggiormente atterrire Carlo, e Ferdinando; Ma fece correre artificiofamentevna voce , che ]whedT q'^ndo effi mandaiTero alla Porta vn’Ambafciatore, verrebbe ì* "/tri cortefemente riceuuto, e accolto. Non eran meno paurofi li det-i** Prenci pi dei di lui terribili preparamenti ; onde intefone il toc-imtbl. ’co, nonìotrafcurarono . Ricoriì al Rè di Francia , e pregatolo perl’impetrationedi vn faluocondotto, egli fubitofpediuivn’In-1545* uiato,che vi arriuò ne’primi giorni dell’anno nuouo,e che ottenutolo con facilità , e mandatolo àPrencipi fratelli , effi vi fecero auanzar’in diligenza i loro Ambafciatori. Fù quello di Ferdinando Girolamo Adorno, Ilquale vi lì portò à dirittura ; Ma il Dottor Girardo, inuiatoui da Carlo, venne prima qui à Venetia, per menar ieco Monfignore di Monluch, che ancora rifiedeaui Am-bafciatore per la Corona di Francia, e furono amendue condotti fino à Raguii da quefte Galee. Incamminandofi in tal guifa da tutte le parti alla pace , fi ripi- fliarono anche i maneggi di aggiuitamento trà la Republica , e’I Lè Ferdinando fopra le reftanti differenze de’Confini, e fopra quelle di Marano, che già s’erano per le prenarrate cagioni fofpe-fe. Quanto a’ Confini, fi eleffero nuouamente Commiifari; dagli vni, e dagli altri . Qui deitinouuifi per quelli d’Iftria il publico, commìf- Rapprefentante della medefima Città > Pe’I Friuli ; il Prouedito-^conjim re di Ciuidale ; e i Capitanidi Verona , e di Vicenza, per Ripa di di nmuo. Trento . Era più difficile àrifoluere di Marano , trattandofi di perpetuar1'» ò la Republica, ò Ferdinando, nel dominio di vn’im-portante Fortezza; onde camminarono i Corrieri più, e più volte, affine di appianarli le contrarietà, che andauanoduriilimein-forgendo .’Finalmente conciliatoli anche quefto punto, reito con-chiufo ; che la Republica , esborfando in tré anni à Ferdinando Marano ^ fettantacinque mila ducati, fi conferuaffenel poifelfo di Marano, ìaF^pi-' in cui già legittimamente trouauafi. buca ■ Ora gl’inuidi di quefte fue profperità prefero da tali pratticati-fi maneggi occafione di procurarle trauagli. Fecero fufurrare al-l’orecchie di Solimano , che negotiaffe la Republica con Ferdinando di feco vnirfi, e preftarle dei denari,per foflenergli la guer-dilsÌimlra • Andò loro nel principio anche fatto in gran parte il colpo , • poiché Solimano, infofpettitofì, itaua oramai per prorompere in vendetta alParmi. Ma fù prelto il Bailo pienamente à fodisfar- lo con la verità. Già informato de’ negotiati, che qui li teneuano con